Vibonese-Avellino 2-0. Il lupi cadono al Razza e tengono ancora aperto il discorso secondo posto. Brutta prova nel primo tempo dei biancoverdi, entrati in campo molli e poco determinati. Nella ripresa Forte tiene in vita i suoi parando un rigore di Pugliese, poi i legni e Mengoni negano il pari alla formazione di Braglia. In pieno recupero arriva il raddoppio calabrese con l’Avellino tutto proiettato in avanti alla ricerca del pareggio.
Forte 6: incolpevole sul gol di Pugliese, il numero 22 biancoverde si fa trovare pronto al 35’ con una buona respinta di piede sulla conclusione al volo di Spina. Sicuro in uscita, viene poi salvato dal palo sulla punizione di Laaribi. Tiene in vita i suoi respingendo il rigore di Pugliese, nulla può su Tumbarello al 96’.
Rocchi 5: poco lucido, compie qualche errore di troppo sia in fase di impostazione – goffa l’apertura sbagliata al 12’ – che in fase difensiva, dove soffre la buona verve di Mahrous. Uscita a vuoto dopo le ultime prestazioni positive.
(dal 46’ Rizzo 5,5: l’esterno palermitano entra per dare più gamba e vivacità sulle corsie, ma anche lui si dimostra poco preciso e incisivo).
Miceli 5,5: co-protagonista in negativo in occasione del gol di Pugliese, quando viene saltato con Illanes da Spina, ha il merito di reagire nel corso della gara. Impegna Mengoni di testa, si fa notare per qualche discreta lettura difensiva che lo salva dalla piena insufficienza.
Illanes 5: l’errore che conduce al vantaggio della Vibonese è suo, dal momento che perde palla sulla trequarti per aver tentato un inutile dribbling. Le sue difficoltà proseguono nella ripresa quando viene anche ammonito per un brutto fallo a centrocampo. L’unica nota positiva il salvataggio in extremis su Plescia a metà ripresa.
(dal 78’ Laezza s.v.: prima presenza stagionale per il capitano).
Ciancio 5,5: nel primo tempo è meno sicuro ed affidabile del solito. Nella ripresa piazza il cross da cui scaturisce la migliore palla gol dei lupi e sfiora il gol con una bella conclusione dalla distanza, sulla quale è decisiva la deviazione con le dita di Mengoni.
Aloi 5: tra i pochi spunti interessanti del primo tempo dell’Avellino c’è sicuramente quello del numero 4, che al 14’ sfonda in area e non trova il tiro solo perché sgambettato da Bachini. Ammonito nella ripresa, salterà la gara con il Teramo. Bruciato da Laaribi, causa il rigore poi parato da Forte.
De Francesco 6: il numero 10 è certamente il più propositivo dei suoi, palesando una buona condizione tecnica e atletica. Si prende sulle spalle la squadra anche nei momenti di minore lucidità, cercando la sventagliata dalla distanza in più di una circostanza.
D’Angelo 5,5: in avvio di gara sembra mostrare una buona audacia, provando anche a sorprendere Mengoni su un rinvio. Con il passare dei minuti però perde vigore e fa fatica a trovare spunti interessanti sia nel passaggio che nel tiro.
(dal 65’ Errico 6: il gioiellino biancoverde torna in campo dopo tantissimo tempo. Sfortunato quando la traversa gli nega il gol del pareggio, segnali di rinascita di parte sua).
Adamo 5: schierato nel ruolo di esterno sinistro per cause di “forza maggiore”, la squalifica di Tito, il numero 17 delude per rendimento e applicazione. Perde il confronto diretto con Ciotti, facendo fatica a contenerlo e senza mai provare ad attaccarlo.
(dal 46’ Baraye 5: non ha spunti e condizione fisica per rendere in maniera positiva, motivo per cui gli era stato preferito Adamo. Sporca il tabellino rimediando un cartellino giallo).
Maniero 5,5: ha la sfortuna di rimanere in campo nella mezzora iniziale, quella in cui l’Avellino fa più fatica a stare in partita. Poco freddo in due occasioni davanti alla porta, viene sostituito per un problema al flessore nel corso del primo tempo. C’è da sperare che non sia nulla di grave.
(dal 33’ Bernardotto 5: l’ex della gara viene chiamato in campo per l’infortunio di Maniero. Il numero 7 prova a battagliare ingaggiando un bel duello con l’ex biancoverde Vergara, ma non riesce quasi mai a rendersi pericoloso. Ammonito a metà ripresa per una zuffa con il suo marcatore).
Fella 5,5: rinvigorito dal gol vittoria con il Bari, stavolta Braglia gli concede la maglia da titolare. Il numero 11 cerca la rasoiata all’11’, ma poi si eclissa dal match e non riesce a colpire con le sue giocate. Ammonito per gioco pericoloso ai danni di Sciacca al 26’. Ci prova nel finale, il palo gli dice di no.