Domenica pomeriggio allo stadio Barbera andrà in scena la gara di andata tra Palermo e Avellino, valevole per il primo turno della fase nazionale dei playoff. Per l’obiettivo in gioco e il blasone delle due squadre si tratta di una sfida importante, un vero e proprio big match, da giocare sui nervi ancor prima che in campo. In partite come questa fattori come mentalità e personalità possono fare la differenza per vincere. Così come l’esperienza, aspetto determinante nei playoff, sulla quale entrambe le formazioni possono fare affidamento.
Se apparentemente l’Avellino sembra la squadra più matura delle due, per pedigree ed età media, in realtà il confronto statistico dice che rosanero e biancoverdi si equivalgono in quanto a numero di partite nei playoff disputate. Anzi, il Palermo conduce per 67 a 54. Determinante per questo dato la presenza in organico di giocatori come Valente e De Rose, che vantano rispettivamente 15 e 10 gettoni negli spareggi promozione.
Per quanto riguarda la squadra di Braglia, invece, a sorpresa il giocatore più esperto nella competizione è l’esterno Baraye, che ha totalizzato nella post season 8 presenze con 3 squadre diverse. Subito dopo il terzino senegalese ci sono Ciancio (7), Miceli (6, squalificato per entrambe le gare contro i siciliani) e Carriero (5).
Al netto della sottile differenza numerica, quello che emerge è l’alto tasso di esperienza accumulato da entrambe le rose. L’aspetto più curioso riguarda piuttosto le reti siglate nella competizione: il Palermo è a quota 5, complici le 4 marcature siglate nei primi 2 turni, mentre l’Avellino è ancora fermo a 0. La speranza è che al Barbera possano arrivare le prime reti nei playoff per l’organico irpino, determinato a tirare fuori gli artigli e a far valere la propria esperienza.