Dopo il rinvio della sfida con il Catania, l’Avellino si prepara alla sfida di sabato pomeriggio sul campo della Paganese. Contro la formazione di Grassadonia i lupi andranno a caccia di quella vittoria in trasferta che manca ormai da tempo. L’ultimo successo esterno è datato 30 gennaio (3-1 al Potenza), l’ultimo di cinque successi consecutivi (Messina, Turris, Vibonese, Campobasso, Potenza) infilati fuori casa tra la fine del girone d’andata e l’inizio di quello di ritorno. Dopo la cinquina però non è arrivata la tombola tanto attesa da tutto l’ambiente biancoverde. Anzi. Aloi e compagni si sono bloccati, conquistando soltanto un punto e non riuscendo più a trovare la via della rete (a secco fuori casa da 276 minuti di gioco). I ko negli scontri diretti di Catanzaro e Francavilla Fontana sono costati la panchina a Braglia. Il pareggio di Gautieri contro il Latina è stato solo un brodino. E’ vero, il valore degli avversari è nettamente aumentato ed il calendario si è fatto più fitto e complicato. A far storcere il naso è stato però soprattutto l’atteggiamento con il quale i lupi sono scesi in campo, soprattutto nelle sfide con calabresi e pugliesi. Poco ardore, poco coraggio. L’incapacità di reagire agli schiaffi presi in pieno volto. Contro i pontini si è visto sicuramente qualcosa di meglio, ma è mancato il guizzo decisivo per portare a casa punti pesanti. A Pagani, contro un avversario che andrà alla ricerca di vitali punti salvezza, bisognerà provare a ritrovare tutto il pacchetto. In un turno caratterizzato da importanti scontri diretti (Bari-Francavilla, Monopoli-Catanzaro) e sulla carta favorevole ai lupi, evitare di gettare al vento l’ennesima occasione sarebbe il viatico migliore per lo sprint finale.