Intervistato da Tuttosport sugli sviluppi del prossimo calciomercato e sugli aspetti più rilevanti della sua carriera, Pierpaolo Marino, attuale direttore generale dell’Udinese, ha ricordato anche i suoi trascorsi da dirigente dell’Avellino. Nello specifico, Marino è tornato sulla clamorosa salvezza della stagione ’80-81, quella del terremoto, definendola la più grande impresa della sua carriera: “L’emozione più grande? Le sembrerà strano, ma non dico lo Scudetto a Napoli: sarebbe troppo semplice… Ricordo una salvezza dell’Avellino dopo il terremoto, in un momento in cui ogni irpino aveva avuto dei lutti. Giocammo alcune partite in campo neutro. Inoltre la squadra era stata penalizzata con 5 punti per il calcio scommesse, ma la società non c’entrava niente: era stata applicata una penalizzazione solo per mancato controllo dei tesserati. Come se non bastasse, i due attaccanti Ugolotti e Juary si fecero i crociati durante l’anno… Nonostante tutto, all’ultima giornata cogliemmo una salvezza che per me è un ricordo esaltante: nella mia città, in un momento così doloroso. Fummo un fattore trainante per riportare ad una prospettiva di vita un popolo che era distrutto“.