L’Avellino torna dalla trasferta in casa dell’Andria con un solo punto in classifica e con il bicchiere dei dubbi sempre più pieno, oramai stracolmo. La svolta tanto attesa non è arrivata nemmeno sul campo della matricola pugliese. Come temuto, la vittoria contro il Francavilla è stata solo un’aspirina contro il mal di testa, utile soltanto a tenere nascosta la polvere sotto il tappeto. I problemi restano tanti e forse irrisolvibili senza interventi decisi. La prova della squadra è stata decisamente al di sotto delle aspettative, praticamente a livello Viterbo. La grinta che tanto aveva caratterizzato la scorsa stagione è stata smarrita. Sull’aspetto tecnico meglio soprassedere. Tolta qualche accelerazione di Di Gaudio, non si è visto praticamente nulla e l’ex Dini è tornato a casa con i guanti immacolati. Per trovare la via della rete ci è voluto il solito rigore, un gentile omaggio della difesa di casa (ingenuo il fallo di Sabatino su Plescia) di cui i lupi non hanno saputo nemmeno approfittare restituendo immediatamente il favore. La situazione in classifica è sempre più complicata e ad oggi diviene difficile anche fissare un obiettivo per la formazione biancoverde. Il tempo per riflettere è poco. Mercoledì si torna subito in campo con la trasferta di Catania. Un nuovo esame subito all’orizzonte, un’altra occasione per svoltare o per continuare a farsi del male.