US AVELLINO

L’analisi – La giusta risposta. Con protagonisti vecchi e nuovi

Il focus sulla formazione biancoverde

L’Avellino passa a Campobasso, mette in fila il tredicesimo risultato utile di file e chiude l’anno nel migliore dei modi. Dopo la bruciante beffa subita domenica scorsa con il Foggia, dal Nuovo Romagnoli è arrivata la giusta risposta. Nessun contraccolpo psicologico, nessun passaggio a vuoto. I biancoverdi hanno interpretato al meglio la gara, andando oltre qualche sbavatura iniziale, ed hanno portato a casa il quarto successo consecutivo in trasferta dopo quelli di Messina, Torre del Greco e Vibo Valentia. Il contemporaneo successo del Bari congela a nove punti il distacco dalla vetta, ma i ko di Palermo, Turris e Catanzaro consentono all’Avellino di prendersi il terzo posto solitario in classifica e di guardare con maggiore fiducia all’anno che verrà.

La gara in terra molisana ha visto salire in cattedra protagonisti vecchi e nuovi. Alle solide prestazioni di Maniero (sempre più ispirato, peccato solo per la serata storta con il Bari) e Kanoute (sempre più indispensabile) si sono aggiunte quelle di Aloi e Carriero, molto più vicini a quelli dell’anno scorso che alle copie sbiadite di questo inizio di stagione. A completare il quadro le risposte positive di chi fin qui aveva visto poco il campo o non era ancora riuscito ad incidere. Pane si è dimostrato la solita garanzia tra i pali, Micovschi ha fatto intravedere quello che può fare se ritrova finalmente la fiducia e il passo giusto. De Francesco e Mastalli, tra i più penalizzati in quanto a minutaggio nell’ultimo periodo, hanno raccolto al meglio l’invito di Braglia. Ennesima dimostrazione di un gruppo forte e unito. Un gruppo che a gennaio andrà rinforzato e non rivoluzionato. Qualche risorsa potrebbe essere già in casa.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio