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L’analisi – Errori e sfortuna, ma non solo. Avellino, riecco il “problema” matricole

Il punto sulla formazione biancoverde

L’Avellino allunga a otto la serie di risultati positivi ma non va oltre il pareggio con il Picerno e vede di nuovo allontanarsi le prime posizioni della classifica. Ancora una volta è una matricola a frenare la corsa dei lupi e a svuotare il serbatoio dell’entusiasmo biancoverde. Le vittorie contro Taranto e Messina sembravano aver eliminato il difetto, ma gli uomini di Braglia ci sono ricascati sul più bello. Dopo quelli persi in precedenza (Campobasso, Latina, Monterosi, Fidelis Andria), altri punti lasciati per strada contro squadre provenienti dal piano inferiore. Punti pesantissimi che condizionano in modo netto il percorso e la classifica dei lupi.

Contro la formazione lucana del neo tecnico Colucci sono tornati in auge difetti che sembravano accantonati e che invece erano stati soltanto ricoperti dalla cenere. Errori clamorosi (Tito, Mastalli) e sfortuna (per contare i legni ormai serve il pallottoliere) non bastano da soli a spiegare lo stop di sabato pomeriggio. Ancora una volta Aloi e compagni si sono fatti del male da soli, con un atteggiamento troppo superficiale che è costato caro e che, senza l’intervento provvidenziale di Forte su De Cristofaro, poteva anche costare carissimo.

Le prime della classe scappano di nuovo via e la gara del prossimo weekend con la lanciatissima Turris dell’ex Santaniello diventa adesso un crocevia fondamentale per la stagione. Un risultato negativo a Torre del Greco farebbe riuscire definitivamente i fantasmi dall’armadio e farebbe ripiombare l’ambiente in quel tunnel che ormai tutti speravano essersi lasciato alle spalle.

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