Ko inatteso e amaro. Una montagna da scalare per l’immediato riscatto
Il punto dopo la gara di ieri
L’Avellino cade per mano del Giugliano ed incassa la prima sconfitta dell’era Rastelli. In un Partenio-Lombardi desolatamente deserto fanno festa i tigrotti che confermano di trovarsi particolarmente a loro agio sul sintetico irpino (15 punti raccolti in 8 partite), ancor di più rispetto ai naturali padroni di casa (9 punti in 6 partite). Ko inatteso e amaro per i colori biancoverdi. Inatteso, perché ormai sembrava che il periodo buio fosse finalmente alle spalle. Amaro, perché maturato proprio nel momento in cui i lupi avevano preso in mano la gara dopo un primo tempo scialbo e privo di ardore agonistico.
Sale nuovamente la temperatura in casa Avellino, ma in questo momento servono pazienza e lucidità per analizzare la situazione. Non era tutto oro quello che luccicava fino a ieri pomeriggio, non è tutto nuovamente da buttare adesso. I limiti di questa squadra non possono essere spazzati via da un colpo di spugna. Bisogna lavorare per correggere gli errori e per potenziare quelle cose buone emerse fin qui. Bisogna calarsi nella realtà attuale e raccogliere più punti possibili da qui alla pausa. Al resto ci dovrà pensare un mercato invernale che si annuncia caldo come quello estivo.
In attesa di quello che accadrà poi è meglio concentrarsi sul presente. L’occasione per un riscatto immediato è già dietro l’angolo, anche se è una bella montagna da scalare. Mercoledì i biancoverdi saranno impegnati a Catanzaro negli ottavi di finale di Coppa Italia, competizione divenuta scorciatoia utile in chiave playoff per Casarini e compagni. Sfida secca, nessuna prova d’appello all’orizzonte. I giallorossi saranno desiderosi di vendicare la rimonta subita qualche settimana fa in campionato. I lupi dovranno mettere in campo lo stesso spirito visto nel secondo tempo di quella gara. Una vittoria sarebbe la medicina migliore per dimenticare il Giugliano e prepararsi al meglio alla trasferta in casa del Picerno.