All-In #AvellinoMessina: Frascatore, il coltellino svizzero

L’affidabilità del difensore è una risorsa in più per Pazienza. E in zona gol…

Il successo sul Monopoli – arrivato nonostante una prestazione poco brillante – ha permesso all’Avellino di accantonare il malumore post-Sorrento e di rimettere in piedi il proprio progetto di rimonta. La distanza dalla Juve Stabia, ora quantificabile in 7 punti, non consente però ai ragazzi di Pazienza di mordere il freno. Perciò, nella gara di domani con il Messina, i biancoverdi dovranno ritrovare la continuità, riabbracciando quel successo casalingo che manca da 109 giorni.

Verso Avellino-Messina

La classifica del girone C pone Avellino e Messina a 11 posti di distanza – terzi i lupi, quattordicesimi i peloritani –, ma l’analisi del momento evidenzia invece una notevole affinità di condizione per le due squadre. Sia Pazienza che Modica hanno conquistato 10 punti nelle prime 5 giornate del girone di ritorno, viaggiando quindi alla stessa media.

Quello che sulla carta potrebbe sembrare un impegno agevole per i lupi nasconde quindi diverse insidie, di cui bisognerà tenere conto nell’avvicinamento alla sfida. La prima è relativa all’ottimo stato di salute dell’attacco giallorosso, che nel 2024 ha trovato sempre il gol, mettendone a referto 9 in 5 turni.  

Tenere a freno il potenziale offensivo dei siciliani sarà dunque la prima chiave che i biancoverdi dovranno attivare per far proprio il match. La seconda, come al solito, sarà mantenere la capacità di portarsi avanti con il risultato. Da situazioni di vantaggio, infatti, l’Avellino ha accumulato 13 vittorie e 1 pareggio; al contrario il Messina ha messo in fila appena 4 pareggi nelle 13 occasioni in cui si è trovato sotto nel punteggio.

“Espugnare” il “Partenio-Lombardi”: la missione dei lupi

Pur essendo un clamoroso punto di forza dei lupi, anche il feeling con le situazioni di vantaggio ha dovuto fare i conti con la “maledizione” del “Partenio-Lombardi”. L’unica non vittoria di cui sopra risale infatti al match tra Avellino e Juve Stabia, ultima volta in cui i lupi si sono portati avanti di fronte al pubblico amico.

Per la penultima volta bisogna invece risalire addirittura allo scorso 25 ottobre, giorno della sfida al Cerignola, non a caso l’ultimo sorriso interno per i ragazzi di Pazienza. A 109 giorni di distanza, al di là di tutte le approfondite analisi e disamine condotte nelle scorse settimane, i lupi hanno una sola azione possibile: tornare a vincere in casa.

Tra le possibili armi da sfruttare per farlo, oltre a quelle sopra citate, spiccano la fantasia di Sgarbi e D’Ausilio, il supporto dei subentranti – a secco da 12 gare e chiamati quindi a ridestarsi – e lo storico di Pazienza, che nello scorso anno proprio da febbraio in poi cominciò a macinare vittorie su vittorie nei match casalinghi.

Frascatore, il coltellino svizzero

Per riconquistare il “Partenio-Lombardi” Pazienza punterà sulla solita formazione affidabile, cercando di trasmettere solidità e concretezza alla squadra. Per questo motivo, alla luce del brillante esordio con il Monopoli, sarà nuovamente dei titolari Paolo Frascatore.

Il numero 38 – compagno del tecnico ai tempi della Reggiana – si piazzerà di nuovo in difesa, sul centrosinistra, per mettere a disposizione dei compagni il suo spirito di applicazione e soprattutto la sua brillante capacità di adattarsi alle diverse fasi di gioco.

Al “Veneziani” Frascatore ha colpito proprio per la varietà e la poliedricità della sua prova. Come un coltellino svizzero, l’ex Roma ha saputo essere prezioso in fase difensiva, ma ha dato un significativo apporto anche nel sostegno alle azioni offensive, con immutata qualità.

Il classe 1992 ha rapidamente conquistato la stima dei suoi nuovi tifosi e spera ora di proseguire sulla stessa falsariga dell’esordio. Magari aggiungendo alla già significativa sfilza di abilità mostrate anche il suo feeling con la porta avversaria. Nella scorsa stagione, con la maglia della Turris, il coltellino svizzero dei lupi trovò 4 reti, la penultima delle quali proprio in casa contro il Messina. Chissà che la storia non possa ripetersi.


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