Coperta troppo corta, il cuore non basta. Ora ricaricare le pile per la volata finale
Il punto sulla giornata di campionato
L’Avellino perde in casa contro il Palermo e vede cadere in un colpo solo due imbattibilità. Quella interna, i lupi non perdevano al Partenio-Lombardi dallo scorso 9 giugno (ko con il Padova nella semifinale playoff) e quella di mister Gautieri, che si era presentato sulla panchina biancoverde con 7 punti nelle prime 3 uscite. Ai biancoverdi non è bastato il cuore per andare oltre l’emergenza e portare a casa qualcosa. Sul ring il match di ieri sarebbe finito probabilmente in parità, sul rettangolo verde le regole del gioco sono diverse. Alla fine la coperta si è rivelata davvero troppo corta ed a sorridere è stato un Palermo non trascendentale ma che ha piazzato i colpi giusti al momento opportuno per rompere quell’incantesimo esterno che durava dal mese di novembre.
Nessuno vuole cercare alibi e giustificazioni, ma la gara di ieri merita una riflessione. I difetti strutturali della rosa (per competere ai massimi livelli serve quella panchina lunga invocata dal mitico Oronzo Canà) sono tornati prepotentemente a galla. Troppe le assenze, pochissime le alternative. Un modulo dettato esclusivamente dall’emergenza, alcuni giocatori che hanno stretto i denti ma che sono apparsi fin dal via in evidente difficoltà. Altri che, per un motivo o per un altro, hanno sprecato l’ennesima occasione. Altri ancora che, vinti dal nervosismo, hanno complicato ancor di più i piani. Sia per la gara di ieri che per quelle che verranno.
I rimpianti lasciano il tempo che trovano, adesso bisogna soltanto guardare avanti. Il successo del Bari sul campo del Catanzaro ha spento gli ultimi sogni di gloria nella corsa verso il primo posto. Parte un nuovo campionato, quello in cui bisognerà cercare il miglior piazzamento possibile sulla griglia playoff. I lupi si lanciano nel rush finale feriti ma non abbattuti. Bisogna ricaricare le pile, sia dal punto di vista fisico che mentale. Il nuovo tour de force all’orizzonte non aiuta, ma non si può lasciare nulla per strada. La lotta per il secondo posto si è allargata, con cinque squadre raccolte in quattro punti e qualche gara da recuperare. Basta poco per scivolare indietro ed essere costretti subito ad entrare in gioco nella postseason che verrà. Eventualità da evitare per guadagnare tempo e permettere a Gautieri di poter lavorare con maggiore tranquillità.