Avellino – Taurino e la tattica: “Difendo a 3, ma con flessibilità”
Così il tecnico sulle sue idee di gioco
La scelta dell’Avellino di puntare su Roberto Taurino ha radici ideologiche piuttosto precise. Già nella conferenza successiva alla sconfitta con il Foggia, infatti, il diesse De Vito aveva tracciato le linee guida del nuovo corso: meno curriculum, più fame. In questa definizione rientra anche il tecnico leccese, classe ’77, reduce dalla sua prima “vera” stagione in C e desideroso di affermarsi con il lavoro e le idee.
Proprio le idee di gioco, la proposta e la tattica sono stati principi determinanti nella scelta della società biancoverde, desiderosa di vedere una squadra con una buona impronta di gioco e una notevole intensità. Tutti aspetti che rientrano nel modo di fare calcio di Taurino: un calcio dinamico e camaleontico, di ritmo e applicazione.
Da una vecchia intervista del tecnico, rilasciata a La Casa di C, emerge poi anche qualche sua convinzione tattica, che offre interessanti spunti sul futuro dei lupi. Tra i principi cardine di Taurino c’è infatti la difesa a 3, intesa come marchio di fabbrica di un gioco però tutt’altro che dogmatico. Pur ruotando intorno a questa convinzione, infatti, Taurino crede fortemente nel valore dell’interpretazione e della flessibilità. Si difende a 3, ma con intelligenza tattica e intercambiabilità: “Si può vincere in tanti modi. Ci può essere un’attitudine o un’altra. Il nucleo tattico di una squadra si vede solo ad inizio gara, poi i giocatori vanno in continuo movimento. Anche chi difende a tre può trovarsi a quattro. Le cose determinanti nel calcio sono l’occupazione dello spazio e i tempi di gioco. Sicuramente Conte ha dato nuova vita e lettura al 3-5-2, rendendolo più offensivo.I grandi allenatori vengono studiati da tutti. Come per il 4-3-3 si prende in considerazione Guardiola o Klopp, per il 3-5-2 si prende Conte. Però non sono un radicale, mi piace questo modulo, ma non credo sia l’unico vincente. All’interno del sistema ci possono essere dei concetti che si possono adattare a tutti. L’importante è valorizzare i giocatori”.