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Avellino, Rastelli torna a casa. I vantaggi e i rischi di una sfida stimolante

La nostra analisi

L’esasperante ciclo Taurino e in generale le cocenti delusioni degli ultimi anni spingono i tifosi dell’Avellino ad accogliere con entusiasmo e felicità il ritorno di Rastelli sulla panchina biancoverde. Il nome del tecnico ex Cagliari sembra garantire, almeno sulla carta, una rinnovata ambizione da parte di tutto il club, a patto però che non si ceda ad un facile entusiasmo. Il segreto per rendere vincente questa sfida così stimolante sarà infatti quello di non pensare di recuperare automaticamente il glorioso passato. Servirà un duro lavoro, consapevole anche dei rischi impliciti, per provare a rendere magico il ritorno a casa di Rastelli.

I vantaggi

Oltre alla pesante frattura generatasi tra squadra e ambiente, che ha portato sotto zero l’indice dell’entusiasmo, la scelta di Rastelli porta sicuramente dei vantaggi. Il primo è il quasi certo ritorno in pianta stabile alla difesa a 3, assetto più adatto alle caratteristiche della retroguardia biancoverde, spesso mandata allo sbando in questo avvio di torneo con scelte discutibili. In seguito, cosa ancora più importante, Rastelli darà alla squadra un’anima e una corazza tutta sostanza, lontana dagli esperimenti 2.0 di Taurino, più vicina per indole al DNA dell’Avellino e al gusto dei tifosi. Questo aspetto è strettamente legato all’ampia conoscenza che il tecnico ha su cosa significhi allenare l’Avellino. Rastelli conosce l’ambiente e le sue pressioni, sa come esaltarlo, sa come ambientarsi e come formare un gruppo di lavoro coeso. Sfruttando magari quei talenti come Trotta, super protagonista ai suoi ordini in B, ancora alla ricerca di una scintilla per riprendere il volo.

I rischi

Per valorizzare appieno le potenzialità di cui sopra, sarà anzitutto importante partire da una consapevolezza. E cioè: l’Avellino che trova oggi è molto diverso da quello che Rastelli aveva lasciato nel 2015. Per ambizioni, momento, contesto e quindi pazienza della tifoseria. Con un organico diverso, più giovane, meno abituato a vincere, Rastelli dovrà ripetere l’exploit di dieci anni orsono, dimostrando di poter ritrovare carica ed entusiasmo dopo qualche esperienza poco positiva e un cambiamento di status notevole. Oggi Rastelli è un allenatore affermato in via di riscatto, scegliere di inseguirlo ad Avellino può essere un’arma a doppio taglio: a lui e al suo lavoro il compito di prendere il lato giusto. Allontanare l’ombra dei tempi che furono, riscoprendo se stesso, è lo stimolo più grande della sfida del nuovo tecnico biancoverde, così come il rischio più incombente. Pazienza, passione e carattere sono le armi per scacciare la paura e abbracciare un nuovo sogno.

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