Avellino, nervi tesi e fattore X. Nella Campania felice il muso lungo è biancoverde

L'analisi sul momento dei lupi

Terzo pareggio consecutivo, quarto considerando anche la Coppa Italia, per l’Avellino di Piero Braglia. Nella giornata che ha visto sbloccarsi tutte le altre formazioni campane del girone C (primo successo in campionato per Paganese, Turris e Juve Stabia), i biancoverdi non sono andati oltre l’1-1 nella sfida contro il Latina, rimanendo ancorati a quel fattore X che sta accompagnando l’inizio di stagione di Aloi e compagni.

Al Partenio-Lombardi è andato in scena un film già visto. Qualche buona trama di gioco, qualche spunto interessante, la solita incapacità di trasformare in gol le azioni prodotte. Un altro errore difensivo, stavolta sfruttato in pieno dalla compagine avversaria. Un nervosismo evidente, stavolta sfociato nel fallo di reazione che è costato il rosso a Carriero. L’espulsione del centrocampista ha ovviamente cambiato gli equilibri del match ed i lupi, pur mettendo in campo tanta buona volontà, non sono riusciti a portare a casa l’intera posta in palio nel corso della ripresa. Maledicendo ancora la sfortuna, con la traversa che ha negato il gol vittoria a Silvestri.

Nervi tesi (a fine gara rosso anche per Braglia), musi lunghi e tanta delusione nell’ambiente biancoverde. Troppo presto ovviamente per esprimere giudizi definitivi, ma la stagione non è partita sicuramente sotto i migliori auspici. Nulla è perduto, la Ternana cominciò lo scorso torneo con tre pareggi nelle prime quattro giornate, ma bisogna cominciare ad invertire subito la rotta. A partire dal test contro il sorprendente Monopoli di Alberto Colombo. Come ha sottolineato Braglia, l’Avellino deve ritrovarsi. Deve ritrovare lo spirito battagliero che tante vittorie ha regalato nella scorsa stagione. Meno belli, più concreti e cattivi. Cattiveria giusta però, non il nervosismo che ha caratterizzato le prime uscite stagionali. L’asticella si è alzata, bisogna saper reggere queste nuove pressioni. La Campania felice aspetta che anche il muso lungo biancoverde si trasformi in un largo sorriso.

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