L’ora della vittoria. Nella gara che potrebbe decidere il futuro di Biancolino, che ha buone chance di rimanere in panchina in caso di successo, i lupi sfideranno il Foggia del grande ex Capuano. A prescindere dall’avversario, dopo aver mostrato i primi segnali di crescita nella trasferta di Torre del Greco, per l’Avellino è arrivato il momento di sbloccarsi e di accantonare definitivamente l’inizio da incubo.
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Verso Avellino-Foggia
Complice l’avvio a rilento, l’Avellino si presenta alla sfida del “Partenio-Lombardi” con numeri e statistiche assolutamente deficitari. I biancoverdi non hanno trascorso sin qui nemmeno un singolo minuto in vantaggio e non sono ancora riusciti a realizzare una rete nel corso dei primi tempi. Gli uomini di Biancolino sono inoltre tra le 5 squadre (Aurora Pro Patria, Pergolettese, Legnago e Taranto le altre) dell’intera Serie C che non hanno ancora conquistato un successo in campionato.
Fresco di cambio in panchina, anche il Foggia si presenta all’appuntamento accompagnato da dati tutt’altro che confortanti. I satanelli sono ad oggi la peggior difesa del raggruppamento meridionale (12 i gol subiti) e non vincono in campionato da 4 partite. Ad aggravare la situazione anche i precedenti con l’Avellino: negli ultimi 5 confronti diretti i rossoneri sono reduci da 3 sconfitte e 2 pareggi.
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Le scelte del Pitone
Per rincorrere il primo successo in campionato, in virtù dei segnali incoraggianti offerti dalla gara con la Turris, Biancolino dovrebbe puntare sulla continuità. Il 4-3-1-2 sarà ancora una volta il modulo di riferimento scelto dal Pitone, che spera di poter cancellare lo 0 alla voce dei gol segnati nel corso della sua esperienza sulla panchina dei grandi.
Si tratta di un fattore fondamentale per provare a prolungarla, visto che in caso di successo convincente la società potrebbe rinnovargli la fiducia. Nel turno infrasettimanale la formazione biancoverde ha dimostrato di avere una maggiore fluidità nella manovra, ma deve ora cominciare a capitalizzare migliorando nella fase di finalizzazione.
Dopo 6 gare di campionato, sono ancora 0 i gol realizzati nelle prime frazioni di gioco e 0 quelli realizzati di piede. Ora serve la svolta, quella vera e quella definitiva. Per lasciarsi alle spalle il momento no e provare a dare il via (al 100%) ad una nuova gestione.
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Rigione, non c’è due senza tre
La via della continuità non riguarderà soltanto il modulo, ma anche la maggior parte delle scelte di formazione. Tra queste, di sicuro quelle relative alla linea difensiva. Al centro della difesa saranno certamente confermati Rigione ed Enrici ed è proprio dal primo che potrebbero arrivare le risposte più significative.
Rientrato bene contro la Turris, sfiorando anche il gol, l’ex capitano del Cosenza può essere un valore aggiunto per dare al lupo una rinnovata solidità difensiva ma anche per sbloccare nuove soluzioni offensive.
In una gara che si preannuncia bloccata potrebbero essere decisive le situazioni da fermo e in questo Rigione, tra l’altro ex della gara, può essere un vero pericolo. Lo dice la sua storia personale, che tra l’altro lo ha già visto giustiziare il Foggia in 2 occasioni: nel 2014/2015 (Catanzaro-Foggia 3-0, gol del vantaggio) e nel 2017/2018 (Cesena-Foggia 3-3).
Spinto da un antico adagio, secondo il quale non c’è due senza tre, il centrale biancoverde cercherà dunque di ripetersi e di aiutare così il lupo a superare la crisi. È l’ora della vittoria: adesso o mai più.
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