Urlo strozzato in gola. L’Avellino viene fermato in extremis dal Foggia (2-2) e non riesce ad accorciare in classifica. Grande amarezza per i biancoverdi, che non sfruttano la doppietta di un sontuoso Maniero, autentico mattatore al “Partenio”. Di seguito le pagelle dei biancoverdi:
Forte 6: controlla senza grossi patemi quasi tutte le situazioni di gioco, facendosi trovare pronto nelle situazioni in cui il Foggia trova la porta. La sassata di Di Pasquale è però imparabile e gli impedisce di portare a casa il nono clean sheet stagionale.
Silvestri 6: solita concentrazione e consueta dose di agonismo per il difensore palermitano, fresco di rinnovo. In avvio di ripresa viene ammonito per un duro contrasto in mezzo al campo con Curcio.
Dossena 6,5: in avanti è sempre pericoloso, tant’è che va ancora una volta vicino al gol con il solito colpo di testa. In difesa è attento ed efficace, visto che una sua chiusura in extremis impedisce ai lupi di andare in svantaggio nel primo tempo.
Bove 5,5: Braglia cambia ancora una volta modulo e si affida all’ex Novara per il ritorno alla difesa a 3. Il centrale di origini irpine offre il solito contributo generoso, ma sull’azione del gol ritarda eccessivamente i tempi dell’uscita concedendo troppo spazio a Di Pasquale. Ammonito, salterà la trasferta di Campobasso.
(dall’88’ Scognamiglio s.v.: pochi minuti nel finale per l’ex Pescara).
Ciancio 6,5: si fa valere in fase offensiva con 2-3 giocate di alto livello. Da una di queste nasce il gol del momentaneo 1-0: è suo infatti l’assist per il gol di Maniero in un’azione nata inoltre proprio da un suo scambio con Kanoute. Ottimo anche il pallone offerto ad Aloi a metà ripresa.
Matera 5,5: solita sostanza in mezzo al campo, ma stavolta con meno lucidità e precisione. Ammonito nella ripresa.
(dal 71’ Aloi 6,5: entra bene in campo, forse perché pungolato dalle parole di Braglia. Colpisce la traversa su cross di Ciancio, poi segna a gioco fermo. Chissà che questa prova non possa essere un nuovo inizio per il numero 4).
D’Angelo 6: aggressivo e reattivo, soprattutto in fase di rottura, ha poco margine per incidere con la sua qualità sulla gara. La prestazione è comunque sufficiente, ma il suo talento andrebbe valorizzato di più.
Mignanelli 5,5: preferito a Tito, non riesce ad incidere sull’out mancino. Sostituito dopo poco più di un’ora di gioco.
(dal 64’ Tito 6: più gamba e più qualità rispetto a Mignanelli).
Kanoute 6: anche quando non brilla il senegalese riesce a mettere il sigillo sul match. Lo fa nell’azione del gol, nata proprio da un suo scambio con Ciancio. Sul giudizio pesa però allo stesso modo il velenoso pallone perso in mezzo al campo al 62’, facendo partire l’azione del momentaneo pari.
(dal 71’ Micovschi 6: entra con il piglio giusto, strappando in diverse occasioni e facendo partire l’azione che porta alla traversa di Aloi).
Di Gaudio 5,5: una fiammata dopo 30” e poco altro. In partite equilibrate come questa, la qualità dei singoli pesa ancora di più. Lo dimostra l’unico altro strappo della sua gara, che porta alla punizione del momentaneo 2-1. Urge più continuità nella gara.
Maniero 7: in giornate come questa è capace di incidere e lasciare il segno come pochi altri elementi della rosa. Sfiora il gol al 36’ con un’ottima conclusione dalla distanza, poi lo trova nella ripresa con una grande girata di testa. La gemma che decide la partita su punizione – per la doppietta personale – racchiude tutta la sua potenziale esplosività. Ora ha bisogno di trovare continuità realizzativa.
(dall’88’ Gagliano s.v.: va a lottare sugli ultimi palloni del match).