Come cambia l’Avellino? 5 possibili mosse per la rivoluzione

I lupi alla ricerca della formula giusta per svoltare: le soluzioni

Il campionato è soltanto alle battute iniziali, ma i deludenti risultati racimolati sin qui (1 ko, 2 pareggi) hanno già fatto scattare l’allarme rosso in casa Avellino. Con lo staff tecnico e dirigenziale già in bilico, la formazione biancoverde non può più sbagliare e sin dalla trasferta di Cava deve imprimere la giusta svolta al proprio cammino. Per farlo, considerate le enormi difficoltà mostrate dal punto di vista del gioco, potrebbe essere necessario passare attraverso qualche novità tattica, sia essa di modulo o di interpreti. Senza volerci sostituire al tecnico pugliese, scopriamo di seguito i 5 accorgimenti che Pazienza potrebbe valutare per rivoluzionare il suo Avellino.

Scorri tra le pagine per continuare a leggere l’articolo 

Armellino in mediana

Per recuperare l’equilibrio, apparso decisamente carente nelle prime gare stagionali, Pazienza potrebbe pensare di tornare all’antico. Questa idea consisterebbe nel riportare Armellino, uomo di ordine e sostanza, a centrocampo, restituendolo così alla sua posizione naturale e permettendo al contempo alla difesa di assumere una forma più “naturale”. Con il capitano nuovamente in mezzo al campo, l’Avellino potrebbe in pratica accorciare le distanze tra i reparti e abbracciare una maggiore solidità difensiva.

Scorri tra le pagine per continuare a leggere l’articolo 

L’uso del trequartista 

Il 3-5-2 elastico di Pazienza punta soprattutto sul lavoro degli esterni, chiamati ad assistere la fase offensiva con cross dalla trequarti o dal fondo. Considerata la difficoltà dei lupi di convertire in gol questo genere di situazioni, però, potrebbe essere opportuno alzare la percentuale di attacchi per vie centrali, diversificando così il tipo di azioni offensive. In questo senso potrebbe essere particolarmente utile l’impiego di un uomo tra le linee, di un trequartista, per usare un termine tecnico, che dia maggiore imprevedibilità negli ultimi 30 metri. Nel ruolo non mancherebbero le alternative: Sounas, D’Ausilio, ma anche Russo sembrano avere le caratteristiche ideali per svolgere le funzioni di cui sopra.

Scorri tra le pagine per continuare a leggere l’articolo 

La difesa a 4

Al di là dei cambiamenti più semplici ed immediati, Pazienza potrebbe pensare di rivoluzionare il suo Avellino anche in maniera più drastica. In questa direzione una modifica sostanziale potrebbe portare all’abbandono della difesa a 3 per abbracciare la linea a 4. Detto della natura ibrida dell’attuale pacchetto arretrato dei lupi, dove tutti sostanzialmente giocano da adattati, la difesa a 4 offrirebbe maggiori garanzie dal punto di vista delle posizioni. Adottando una simile scelta, infatti, l’Avellino potrebbe schierare Cancellotti, Rigione, Enrici e Frascatore, permettendo a tutti di giocare in ruoli più consoni alle loro caratteristiche.

Scorri tra le pagine per continuare a leggere l’articolo 

Il tridente 

Le altre soluzioni “innovative” per provare a cambiare l’Avellino potrebbero poi riguardare l’attacco. Per porre fine alla crisi del gol – e alla scarsa capacità di creare occasioni da rete concrete -, Pazienza potrebbe anche aumentare il peso offensivo della sua squadra. Anziché puntare su un trequartista, come si diceva in precedenza, si potrebbe schierare un tridente con due tra D’Ausilio, Redan e Russo sulle fasce e uno tra Patierno e Gori in mezzo. L’idea porterebbe il lupo a diversificare lo stile di gioco adottato sin qui, puntando maggiormente sulla qualità e sull’estro dei fantasisti.

Scorri tra le pagine per continuare a leggere l’articolo 

Il 4-2-fantasia

A proposito di estro, c’è un’ultima idea radicale che comporterebbe di sicuro una notevole rivoluzione in casa biancoverde. Si tratta del “4-2-fantasia”, modulo che permetterebbe di schierare tutti insieme i giocatori dal maggiore potenziale creativo. Con un simile assetto, infatti, Pazienza potrebbe puntare su D’Ausilio e Russo nel ruolo di esterni e su Redan nel ruolo di mezzapunta atipica, alle spalle di uno tra Gori e Patierno. Anche in questo caso probabilmente l’equilibrio rimarrebbe un’utopia, ma certamente il lupo avrebbe tutte le carte in regola per ritrovare smalto, entusiasmo e consistenza nella fase di possesso.


Iscriviti al nostro canale YouTube per rimanere sempre aggiornato!

Exit mobile version