Da una panchina all’altra. 11 anni dopo Biancolino ritrova la Juventus

Il “Pitone” sfida i giovani bianconeri per la chiusura di un cerchio

A undici anni di distanza, una panchina può assumere significati radicalmente diversi. Per chi in questo lasso di tempo passa dallo status di calciatore a quello di allenatore, infatti, rimanere seduti a bordo campo cambia completamente valore. L’amarezza di un’esclusione lascia spazio al senso di responsabilità, da vivere con orgoglio ancor maggiore quando si è alla guida della stessa squadra difesa da giocatori. È questa la sensazione che domenica, al momento dell’ingresso in campo, proverà Raffaele Biancolino. In quel di Biella, infatti, l’allenatore dell’Avellino ritroverà sotto una nuova veste la Juventus – sia pure la Next Gen –, quella stessa società contro cui visse la panchina più deludente della sua carriera da calciatore.

Da una panchina all’altra. 11 anni dopo Biancolino ritrova la Juventus

18 dicembre 2013, ottavi di finale di Coppa Italia. L’Avellino di Rastelli fa visita alla Juventus per una gara dagli echi nostalgici e dal forte sentimentalismo. Vicino alla sua “last dance”, Biancolino sogna di vivere per una notte l’atmosfera della Serie A con il biancoverde cucito addosso e porta con sé allo “Stadium” tutta la famiglia. Il sogno del “Pitone” si scontra però con la realtà e si trasforma in delusione: a fine gara saranno 0 i minuti giocati e questo genererà anche strascichi e malumori nel suo rapporto con Rastelli.

Undici anni dopo, contro un’altra Juventus e in un altro stadio, senza i luccichii della massima serie, Biancolino potrà finalmente chiudere il cerchio. Se il sogno di sfidare la Vecchia Signora da calciatore è rimasto tale, quello di guidare il suo amato Avellino si è invece trasformato in realtà e lo sta portando a vivere momenti e situazioni inimmaginabili fino a poche settimane fa. Da una panchina all’altra, per una meravigliosa trama del destino, l’umore del “Pitone” si è completamente rovesciato: se domenica dovesse spuntargli un sorriso sul viso, prima della gara, sarà anche merito di questo incredibile intreccio.


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