Bicchiere mezzo pieno. L’Avellino pareggia in casa con il Bari (1-1), prolunga la propria striscia positiva ma non riesce ad accorciare sulla vetta della classifica. Di Antenucci (su un rigore molto dubbio) e Kanoute le reti del match. Prestazione dei biancoverdi in chiaroscuro: bene Di Gaudio e Kanoute, insufficienti le prove di Maniero e D’Angelo.
Forte 5,5: il rigore nasce da un suo presunto contatto con Maita, che l’arbitro non esita a sanzionare nonostante i molti dubbi. Sul tiro del dischetto di Antenucci ha il demerito di non tuffarsi per provare a intercettare la conclusione.
Ciancio 5,5: tra i migliori in campo a Torre del Greco, il numero 23 si rivela stavolta poco preciso ed efficace, specie in fase offensiva. Spreca un ottimo assist di Tito con un colpo di testa che finisce alle stelle, sbaglia un facile appoggio in una ripartenza potenzialmente insidiosa.
Dossena 6: in avvio di gara è eccessivamente aggressivo, rischiando subito il giallo. Fa fatica a scrollarsi di dosso questo atteggiamento, peccando dunque di lucidità in più di un’occasione. In avanti è però decisivo con la spizzata che permette a Kanoute di pareggiare i conti.
(dall’88’ Scognamiglio s.v.: l’ex Pescara ritrova il campo dopo una lunga assenza).
Silvestri 6: fa buona guardia degli attaccanti pugliesi per tutta la gara, nota di merito visto lo spessore del reparto avanzato del Bari, anche se vede sfuggirsi alle spalle Mallamo nell’azione incriminata che porta al rigore.
Tito 6: prova come al solito a sfruttare la sua qualità di calcio, in particolare da fermo, mettendo al centro più di un pallone interessante, come quello offerto a Ciancio nella ripresa. È suo anche il calcio d’angolo da cui nasce l’1-1. Per spirito e qualità si conferma tra i migliori della formazione biancoverde.
(dall’86’ Mignanelli s.v.: pochi minuti nel finale per l’ex Modena).
Carriero 5,5: Braglia sceglie il 4-3-3 anche per non rinunciare al carisma e alla verve dell’ex Monopoli, che effettivamente approccia il match con lo spirito dei tempi migliori. L’animus pugnandi non porta però grossi frutti: un buon pallone al centro per Maniero rimane la miglior giocata della sua partita.
(dal 68’ Aloi 5,5: il suo apporto in mezzo al campo è pressoché irrilevante).
Matera 6: preferito ad Aloi, specie nel primo tempo offre buone risposte in termini di diligenza e ordine. Nulla di trascendentale, ma comunque una presenza efficace in un ruolo delicato del campo. Sta dimostrando di meritare la fiducia del mister.
(dal 68’ De Francesco 5,5: poco mordente e poca determinazione).
D’Angelo 5: sbaglia spesso il dosaggio della giocata, che sia un tiro o un passaggio, aspetto che condiziona inevitabilmente la sua prestazione. Ha la possibilità di far male con la specialità della casa, l’inserimento in area, in due occasioni ma è poco reattivo e preciso.
(dal 69’ Micovschi 6: prova con una fiammata a smuovere le acque, avviando l’azione che porta alla prima occasione da gol di Kanoute).
Kanoute 6,5: si muove tra le linee con la solita enfasi, ma senza far saltare il banco. Nel primo tempo offre pochi spunti realmente interessanti, ha poche chance per concretizzare. Nel finale cresce e incide: al 74’ Frattali lo ferma con un grande intervento, qualche minuto più tardi trova il gol del pari.
Maniero 5: migliore in campo a Torre del Greco, peggiore oggi. Dopo 8’ si divora un gol a due metri dalla porta, letteralmente spalancata, lasciando intuire tutte le difficoltà della sua serata. Nella ripresa spreca poi un buon contropiede ed è poco cattivo sulla conclusione provata su un buon pallone offertogli da Carriero.
Di Gaudio 6,5: è il più vivo dei suoi, il più lucido e il più determinato a giocare una partita di grande livello. Ogni volta che accelera manda in tilt la difesa dei galletti, procurandosi svariate punizioni e andando vicino a prendersi un rigore. Qualità e velocità di pensiero imprescindibili per l’attacco dei lupi.