Focus Playoff, il Vicenza ai raggi x: statistiche, curiosità e protagonisti

L’approfondimento sulla squadra di mister Stefano Vecchi

Dopo il successo con il Catania, l’Avellino si avvicina a grandi passi verso la semifinale playoff con il Vicenza. Vediamo insieme il focus sulla formazione biancorossa.

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Verso Avellino-Vicenza, la stagione dei biancorossi

Il Vicenza ha chiuso al terzo posto in classifica, alle spalle di Mantova e Padova, il girone A di Serie C. Partita sottotono con la gestione Diana (26 punti in 18 gare, ottavo posto in graduatoria), la stagione della compagine veneta ha preso un altro ritmo con l’arrivo di Vecchi.

L’ex tecnico dell’Inter, arrivato in Veneto a dicembre dopo l’esonero maturato alla Feralpi Salò, ha restituito fiducia al gruppo ed ha rilanciato in modo importante alcuni elementi cardine (vedi Ronaldo) del progetto della famiglia Rosso.

Il suo percorso è stato entusiasmante (1 solo ko in 20 gare disputate) ed ha portato la squadra che fu dell’indimenticato Pablito Rossi a scalare la classifica e a conquistare di diritto uno dei primi posti nella griglia delle compagini favorite alla conquista della promozione attraverso la postseason.

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Verso Avellino-Vicenza, il percorso playoff dei veneti

Tutto il buono fatto vedere nel finale di regular season è stato confermato anche nelle fasi iniziali dei playoff. Il Vicenza ha superato brillantemente i primi due turni già affrontati e può a tutti gli effetti essere considerata la miglior squadra ammirata nella prima fase della competizione.

Nel primo turno della Fase Nazionale gli uomini di Vecchi hanno superato il Taranto di Capuano vincendo in trasferta (1-0 il risultato finale maturato allo “Iacovone”) e poi controllando il tutto nella gara di ritorno (0-0 al “Menti”).

Nel secondo turno della Fase Nazionale i biancorossi hanno fatto addirittura meglio imponendosi nel derby con il Padova sia in casa (2-0) che fuori (1-0 il finale). Un ruolino di marcia imperioso (tra campionato e playoff sono adesso 20 le gare senza ko) che lascia pochi dubbi sulle qualità e sulle ambizioni di Ronaldo e compagni.

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Verso la semifinale

Nell’incrocio che porta alla finale, l’Avellino si troverà di fronte una squadra forte ed organizzata, che può contare su tanti punti di forza all’interno del suo organico. In primis la solidità difensiva (nessun gol subito fin qui nella postseason, porta chiusa da 403 minuti contando anche l’ultima giornata di campionato), costruita anche attraverso le ottime performance dell’ex biancoverde Laezza.

A ciò si affianca sicuramente la virtù del cinismo in fase offensiva. Il Vicenza non ha fatto registrare una media gol elevatissima (1,37 quella complessiva messa a referto nella regular season) ma è una formazione che riesce a colpire al momento giusto e a cui non va concessa la minima opportunità.

A tal proposito il pericolo numero è senza dubbio il bomber Franco Ferrari. L’attaccante argentino – protagonista assoluto nei playoff con 3 gol ed 1 assist all’attivo – nel 3-5-2 ibrido (pronto a trasformarsi in un 3-4-1-2 o in un 3-4-2-1) di mister Vecchi ha riaffilato gli artigli, accompagnato anche dalle giocate di Matteo Della Morte.

Il classe 1999, figlio dell’ex Avellino Ivano (in Irpinia nella stagione 1995-1996), ha disputato una grande annata, mostrando grandi numeri in termini di qualità (6 gol per lui nella regular season) ed una buona duttilità (trequartista, seconda punta) sul fronte offensivo.

In termini di qualità ovviamente non va trascurata quella dell’ex Salernitana Ronaldo. Il centrocampista brasiliano, dopo le difficoltà palesate nei primi mesi della stagione, si è ritrovato con la cura Vecchi ed è tornato ad essere il punto di riferimento biancorosso in tutti i sensi. Un leader che con la Serie C ha veramente poco a che fare.


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