Foggia, Zeman: “Avellino squadra aggressiva, ecco il mio ricordo da allenatore biancoverde”
Le parole dell'allenatore della formazione pugliese
Vigilia della sentitissima sfida di campionato, ultima gara del girone di andata, tra Avellino e Foggia. In mattinata il tecnico dei rossoneri Zdenek Zeman, intervenuto in conferenza stampa, ha presentato l’incontro che andrà di scena allo stadio Partenio.
“L’Avellino è una squadra di carattere e di aggressività che si basa molto sui contatti fisici, noi speriamo di riuscire ad evitarli spostando la palla prima che ci arrivino addosso. Queste sono le squadre tipiche del loro allenatore, anche a Foggia cercava di giocare sull’aggressione e sul piano fisico. Poi hanno individualità nel senso che Kanoute è un giocatore importante che svaria su tutto il fronte, e poi dietro sono tutti importanti. Per il resto è la squadra che ha perso meno partite del campionato e ne ha pareggiate di più. Hanno preso pochi gol perché difendono con aggressività e non danno spazio agli altri. La mia preoccupazione è che ci lasciamo intimorire, noi dobbiamo andare lì e giocare il nostro calcio”.
Sulle differenze tra le due compagini: “Noi siamo una squadra abbastanza giovane senza un grossa esperienza nel campionato. Loro sono tutti abituati a giocare in queste categorie ed hanno costruito una squadra per vincere il campionato. Noi no però per competere si e stiamo cercando di competere“.
Sui trascorsi tra le due formazioni: “Ricordo solo la doppietta di Baiano che prese poi anche gli schiaffi nel sottopassaggio perché l’anno prima era all’Avellino. Fu una buona partita”.
Sugli indisponibili: “Alastra sarà pronto la prossima settimana, mentre il recupero di Di Grazia e Merola è ancora un po’ più lungo. Per Markic aspettiamo altre visite per capire cosa si può fare. Io sono abituato a lavorare con 15 giocatori, a Pescara eravamo 14 quando abbiamo vinto il campionato, quindi la formazioni si riesce sempre a fare. Poi che si poteva fare meglio in queste situazioni è un altro discorso. Anche se ne mancano 4 o 5, gli altri 20 sono a disposizione”.
Sulla sua esperienza sulla panchina dell’Avellino: “Ho ricordi misti come sempre, noi siamo retrocessi ma penso che non era da addebitare alla squadra nel senso che nella squadra c’erano giocatori che hanno fatto qualcosa come Kutuzov, Stroppa, Tisci, Nocerino che poi è arrivato in Nazionale. I giocatori c’erano, poi purtroppo abbiamo pagato molto la morte del tifoso napoletano perché prima avevano deciso che si doveva rigiocare e poi hanno deciso per i 3 punti a tavolino. In quel momento siamo stati trattati diversamente, però che soddisfazione abbiamo fatto 6-0 con il Verona. Anche lì c’era un’atmosfera brutta, Capparella quando segnò andò ad esultare sotto la curva e gli hanno tirato le pietre”.