Insulti razzisti e sputi, Criscitiello inibito fino al 2026: “Tutto falso”

Il direttore di Sportitalia tifoso biancoverde respinge le accuse e si sfoga sui social

Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, grande tifoso dell’Avellino, nonché proprietario della Folgore Caratese, club che milita in Serie D, è stato inibito fino al 30 giugno 2026, “con divieto di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, in ambito FIGC fino al 30 giugno 2025”.

Criscitiello inibito, la nota del giudice sportivo

Nella nota della FIGC, si legge che Criscitiello, al termine del primo tempo dell’ultima gara di campionato, avrebbe rivolto “al Direttore di gara espressione offensiva ed implicante denigrazione e discriminazione per motivi di razza (…) inseguiva l’ufficiale di gara fino all’ingresso nello spogliatoio arbitrale cercando di farlo cadere e rivolgendogli espressioni e gesti (3 pugni sulla porta) intimidatori”.

Il comportamento di Criscitiello, sempre secondo il comunicato del giudice sportivo, è proseguito nel secondo tempo con espressioni implicanti discriminazione razziale nei confronti dell’arbitro e di due calciatori avversari“. Quindi, nel finale di gara, il giornalista avrebbe “attinto con sputi alcuni calciatori avversari mentre abbandonavano il terreno di gioco ed in seguito rivolto espressioni offensive e discriminatorie nei confronti dei medesimi calciatori, innescando una violenta rissa tra i tesserati delle due società durante la quale il medesimo rivolgeva gesto intimidatorio all’indirizzo del Direttore di gara”.

Dopo l’intervento delle forze dell’ordine, Criscitiello avrebbe reiterato la sua condotta “nei confronti dell’arbitro per di più millantando indebite influenze e corruttela degli organi di giustizia sportiva”. La Folgore Caratese è stata punita con 2 gare a porte chiuse e 4.000 euro di multa.

La reazione di Criscitiello all’inibizione subita

Attraverso X, Criscitiello ha reagito duramente all’inibizione subita: “La Federazione pensa di intimidire chi porta alla luce quello che sta succedendo. Non sono un tesserato federale. Verbali inventati. Senza prove. Andremo avanti a dimostrare il loro disegno. Mi avevano detto “la pagherà” ma inventare tutto è troppo. La battaglia mediatica nei confronti di Gravina e della Figc si è spostata dalla tv al campo di calcio. La Federazione per la prima volta squalifica un non tesserato (io) con accuse infondate. Falsità tutte documentate. Gravi accuse. Inammissibile”.

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