L’indiscrezione – Siamo dentro ad una sola condizione: Taccone mostri l’ultima fideiussione
La Covisoc ha commesso un solo errore. Aver inviato la comunicazione di non “validazione” della polizza qualche minuto dopo le ore 22 previste dal regolamento. E’ il vizio di forma su cui l’Avellino baserà il ricorso vincendolo al 100%. Ma c’è una condizione da rispettare: aver presentato anche oltre i limiti imposti una polizza valida. Premesso che la prima (Onix ndr) non è accettata, che la seconda (la Finworld) non è riconosciuta, allora bisogna sperare che davvero ci sia la terza. Quella che Taccone ha detto di aver presentato giorni fa con la Groupama. Fonti certe parlano però di una presentazione reale e definitiva solo ieri mattina. Ma a questo punto i termini perentori non sono vincolanti. Perché l’errore lo ha commesso la Covisoc e quindi, anche se in ritardo, vale il principio della buona fede che già il Collegio di garanzia del Coni ha accettato nelle passate stagioni (vedi caso Rende ndr).
Avellino e Rende: due casi simili ma con regolamenti diversi
Pertanto, c’è solo una speranza. Che la fideiussione della Groupama sia stata depositata veramente e sia in possesso del patron che già nei giorni scorsi ha garantito di aver speso 100mila euro cash per farla emettere più una garanzia su un immobile di proprietà.
Tirarla fuori e mostrarla ai tifosi significherebbe, pertanto, evitare giorni di ansia tremendi. Se c’è questa polizza, per quanto descritto sopra, l’Avellino è di nuovo in Serie B.
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