Altra batosta per l’Avellino, uscita pesantemente sconfitta dal Libero Liberati di Terni di fronte a una Ternana che, nonostante sia il fanalino di coda della classifica, ha ritrovato se stessa. Il pareggio interno con il Novara sembrava aver riacceso quella scintilla negli uomini di Novellino, che si era spenta dopo i nove risultati utili consecutivi.
Bisognava ripartire dalle certezze del secondo tempo giocato contro la squadra piemontese e invece in campo si è visto tutt’altro: squadra stanca, statica e di nuovo senza idee, complice l’assenza forzata di Federico Moretti (ancora fermo ai box per l’infortunio rimediato proprio nel riscaldamento contro il Novara), l’unico in grado di gestire la palla nella zona mediana del campo e di impostare la manovra. Discutibili, questa volta, anche le scelte del mister di Montemarano che, nonostante le dichiarazioni pre partita sulla condizione di alcuni giocatori, ha comunque optato per la formazione tipo, in particolare ostinandosi a schierare ancora uno spento e impalpabile (da oramai troppo tempo) Verde: davvero nullo il suo contributo ieri, sempre troppo defilato, mai propositivo e incapace di saltare l’uomo. A differenza di Bidaoui: entrato ancora una volta dalla panchina, il ragazzo ha dimostrato per l’ennesima volta grande voglia di fare e una buona condizione fisica, l’unico in grado di creare pericoli nell’area avversaria, procurandosi anche il rigore del momentaneo 3-1 trasformato dal solito Ardemagni.
Ennesima prova insufficiente anche per il reparto difensivo, sia nel complesso che nei singoli: anche in questo caso, alcuni giocatori avrebbero bisogno di rifiatare, altri invece continuano ad esibire prestazioni al di sotto della media. Con i 4 goal subiti ieri, l’Avellino è prima nella speciale classifica delle peggiori difese del campionato (insieme proprio alla Ternana e al Brescia), un primato di cui certamente non bisogna vantarsi.
Intanto le altre squadre dietro l’Avellino corrono e la lotta per la salvezza si fa sempre più serrata e feroce: la quattordicesima piazza e i 37 punti conquistati fino ad ora non possono garantire tranquillità, specialmente se in 5 partite si sono totalizzati solo 2 punti.
Novellino ha parlato di “periodo non bellissimo” e che l’unico modo per uscirne è lavorare. Ma il lavoro a volte può non bastare, serve una scossa che ricompatti la squadra, perchè il problema è prima mentale e poi fisico: se non si scende in campo con la convinzione di giocarsela con grinta e determinazione, si parte già sconfitti. La scossa poteva essere rappresentata dal ritiro anticipato, ipotesi che aveva preso corpo ieri pomeriggio ma che è stata poi abbandonata e sostituita da quella degli allenamenti a porte chiuse, in vista di un doppio impegno altamente complicato: il primo venerdì sera contro la Spal, reduce dalla sconfitta casalinga con il Frosinone; il secondo proprio contro i Ciociari, lunedì 4 aprile.
Strada in salita quindi, ma è tempo di dimostrare di essere lupi.