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L’analisi: Avellino – Foggia, “manita” biancoverde!

Con questa vittoria l’Avellino riscatta immediatamente la sconfitta subita a Cremona e scaccia via le polemiche che in settimana hanno visto protagonisti il presidente Taccone e mister Novellino

 

Una prestazione da incorniciare per i lupi, che ieri al Partenio Lombardi nel match valevole per la terza giornata di campionato, asfaltano letteralmente il neo promosso Foggia di mister Stroppa, che ritorna a casa carico di meraviglia e con ben 5 gol subiti.

Sin dai primi minuti l’Avellino impone il suo ritmo di gioco agli avversari, diventando padrone del centrocampo, dove Di Tacchio è una sicurezza nella gestione del pallone e D’Angelo il solito guerriero pronto ad aggredire gli avversari, togliendo il fiato e spezzando ogni trama di gioco.

Grazie alla velocità e all’ imprevedibilità di Bidaoui, l’Avellino riesce a sfruttare sin da subito gli ampi spazi lasciati aperti dalla retroguardia del Foggia. L’esterno franco-algerino diviene una vera e propria spina nel fianco dei rossoneri ed è proprio dalla corsia biancoverde di sinistra che nascono i pericoli maggiori.

Il doppio vantaggio dopo i primi 20 minuti di gioco firmato Ardemagni-Morosini, sembrava aver messo in discesa la partita, ma la solita svista arbitrale ai danni dei lupi concede agli uomini di Stroppa la possibilità di dimezzare lo svantaggio e dagli undici metri Mazzeo batte Lezzerini.

I lupi non si lasciano intimorire e smorzano qualsiasi tentativo di rimonta foggiano dopo solo 5 minuti, di nuovo con Morosini che fissa il punteggio finale del primo tempo sul 3-1.

Nella ripresa il copione non cambia: è sempre l’Avellino padrona del campo, con i satanelli costretti a rincorrere il pallone e gli avversari senza riuscire a creare nessun pericolo per la difesa biancoverde, che ieri ha funzionato davvero molto bene, grazie alla diga umana costruita da Migliorini e Suagher, nonostante qualche sporadica incursione di Chiricò sull’out di sinistra, dove Falasco ha sostituito in extremis l’infortunato Rizzato.

Il quarto gol nasce dall’ennesima incursione di Bidaoui che crea scompiglio sulla fascia sinistra e mette al centro un pallone forte e teso che Molina colpisce di testa, ma trova sulla traiettoria Guarna il quale non può niente però sull’appoggio comodo di Ardemagni.

Il punto esclamativo lo mette Castaldo, da poco entrato per sostituire Morosini, con un tap-in di testa, dopo un’ottima azione sviluppata sulla destra da Laverone e D’Angelo, sfortunato nel colpire la traversa.

Con questa vittoria l’Avellino riscatta immediatamente la sconfitta subita a Cremona e scaccia via le polemiche che in settimana hanno visto protagonisti il presidente Taccone e mister Novellino, ma soprattutto dimostra che quest’anno è tutta un’altra musica. La circolazione di palla, unita ad una solida difesa e ad un attacco che sulla carta si presenta come uno dei più forti della serie cadetta, possono creare una miscela davvero potente.

Tutti i tifosi si augurano di potersi divertire ancora nel vedere altre vittorie di questo genere: i presupposti ci sono tutti, la parola spetta al campo.

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