“In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra ci massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire. E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro, e io so che se potrò avere una esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì, in questo consiste. In quei 10 centimetri davanti alla faccia, ma io non posso obbligarvi a lottare. Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi, che vi troverete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui. Questo è essere una squadra signori miei. Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente. È il football ragazzi, è tutto qui. Allora, che cosa volete fare?”. Questo lo stralcio del discorso del film “Ogni maledetta domenica” diretto da Oliver Stone. Al Pacino ha spronato i suoi fino alla vittoria. Lo stesso è accaduto ieri contro il Livorno. Rastelli ha caricato i suoi, dando grinta, determinazione e voglia di vincere nei suoi ragazzi. Una vittoria voluta, strappata con le unghie e con i denti. Il “nuovo” Avellino piace, e come se piace. Una sfida contro i ragazzi di Gauteri, e dell’ex Galabinov è stata vinta dal nuovo che avanza, dei vari Comi, Gomis, Ely, Konè. Una foga e una determinazione che è venuta fuori ieri e contro il Latina e perchè no anche contro il Frosinone. Il “Generale” Rastelli si è tramutato in uno stratega di alta scuola, paragonabile ad Alessandro Magno a Napoleone oppure a Cesare. L’Avellino dopo la sconfitta di Cittadella è vivo più che mai. A scendere in campo non c’erano solo Castaldo e soci ma tutto il dodicesimo uomo che ha supportato la squadra anche quando è capitato quel piccolo scivolone di Bittante, nulla la curva era lì a riservargli un grande applauso. Una piazza che ruggisce di passione per quel lupo che corre e lotta con le zanne divorando tutto quello che trova davanti a sè. Latina, Frosinone e Livorno sono alle spalle, da oggi si riparte. Nel mirino dei lupi ora c’è la Ternana, i biancoverdi sono pronti a dare ancora una volta il massimo.
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