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Graziani dà lezioni di umiltà: “Se vi levate da dosso un poco di storia forse ritornate tutti normali…”

Appena ne vince una prende fiato. A pieni polmoni. Si gonfia come un pavone Archimede Graziani. Io, sempre io, assolutamente io. Vince e il merito è suo. Perde e la colpa degli altri: del poco tempo, degli under, della personalità, della squadra non all’altezza. Era già accaduto in passato che l’attuale tecnico dell’Avellino, fosse preso di mira dai suoi stessi calciatori. Ma ad ogni cosa c’è un limite. C’è un limite a tutto anche quando afferma che Avellino è ancora legata ad anni pesanti di storia. Quella stessa storia che lui difficilmente riesce a respirare quando mette piede in quegli spogliatoi. Quella stessa storia che lui chiede di cancellare per ritornare normali…

Il nostro appello al presidente Mauriello e al proprietario De Cesare. Quanto bisogna ancora aspettare prima che Graziani faccia ancora altri danni irreparabili? Abbiamo assistito a troppe offese, troppe lezioni da parte di chi, nel calcio, ha dimostrato di non poter dare lezioni a nessuno. E più i giorni passano e più la gente si disinnamora. E allora, che si decida sin da subito di gettare le basi per il futuro con un allenatore che magari potrà restare anche in Serie C, in caso di promozione, ed aprire un ciclo. Perchè con Graziani non c’è nessun ciclo. Chi rinnega la storia non merita di restare. Chi rinnega la storia merita di tornare a casa. Anzi, consigliamo ad Archimede un bel ripasso di storia. Riapra i libri e forse troverà il tempo per vergognarsi anche. Ogni volta che gli viene concessa la parola fa danni. Irreparabili. Anzi, tra poco, caro Archimede, ricorrerà l’anniversario del terremoto. vada a studiarsi che valore ebbe allora il “pallone” (perchè a noi piace chiamarlo così ndr) in quei giorni. E se non lo capisce dai libri di storia calcistica biancoverde, se lo faccia spiegare da chi, tra i morti e la disperazione, si rialzò solo grazie ad una squadra di calcio che fece innamorare tutta l’Italia.

Ma questa è una finezza che on le appartiene. La società, allora, intervenga subito. Dimissioni od esonero poca importa. L’importante è liberarci da una persona che ha dimostrato in questi pochi mesi di non meritare Avellino.

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