L’avvocato Lorenzo Lentini, l’amministrativista che ha lottato dinanzi al Tar del Lazio per l’Avellino calcio, è intervenuto a Canale 58 per spiegare nel dettaglio i motivi del no e le sue conseguenze per la società biancoverde.
“Abbiamo provato a risalire la china rispetto alla mancata impugnazione del comunicato e rispetto alla valutazione della tardiva comunicazione di Covisoc. Il Tar ha fatto prevalere una logica formale e, per quanto riguarda l’impugnazione da parte nostra del comunicato, non ha preso in considerazione il vincolo di pregiudizialità sportiva che ritiene che dovessimo ricorrere precedentemente davanti all’organo di garanzia del Coni. Nello stesso tempo ha ritenuto che i termini Covisoc e presentazione polizza fossero tra loro svincolati. La tardiva comunicazione di Covisoc all’Avellino non faceva sorgere un diritto di maggior tempo per la presentazione che è stata presentata il giorno successivo. E’ prevalta una logica formale, ripeto rigidamente formale. Forse la questione meritava una considerazione molto più alta cosi come avevamo tentato di fare nell’ambito del nostro ricorso. Per il momento è respinto il decreto ma confidiamo di riuscire a far capire meglio le questioni in fase cautelare. Ovviamente allo stato degli atti ci saranno conseguenze reclusive. Siamo rimasti molto male, una città come Avellino non si può annullare in un secondo per un fatto formale”.
Sulle prossime mosse: “La camera di consiglio è fissata per l 11 settembre. Mentre verrà definita la situazione cautelare della società, il campionato sarà andato avanti con tutte conseguenze irreversibili. Abbiamo provato a far percepire al collegio che in questa fase camerale anticipata conta il pregiudizio. Abbiamo avuto un muro di ferro di fronte e così con grande cautela avevamo già capito che avremmo dovuto risalire una china. Abbiamo lavorato srtettamente ed incessantemente ma abbiamo avvisato tutti che sarebbe stato difficile, squadra e città. Confidiamo di poter fare qualcosa nel futuro, ma non posso dare certezze, dopo la saracinesca del Tar. In questo caso per una logica formale senza un minimo di comparazione delle contrapposte posizione che erano in campo, di fronte ad un fatto di questo tipo si resta molto tramortiti”.
“In questo momento abbiamo perso il decreto d urgenza. vediamo in camera di consiglio cosa succederà. Devo ancora dire che il percorso è molto in salita e senza decreto d’urgenza, lo sara ancora di più. Metterò sempre tutto quello che posso nella questione, ma purtroppo in quest fase devo dire ce l’ho messa tutta ma non ce l’abbiamo fatta. Non posso dare speranze, ora purtroppo conta il risultato negativo del Tar del Lazio”.