Auguri ultras – 40 anni di storia, 40 anni di Catello Porfido: la leggenda continua
Ci sono storie che fai fatica a raccontare. Storie che nascono dalla strada. Che crescono e poi, diventano leggenda. Quaranta anni di Catello Porfido. Il 18 maggio 1979 nasceva quello che poi è diventato uno dei lanciacori più famosi d’Europa. Schivo e riservato, lontano da microfoni e taccuini. Mai una intervista se non in occasioni particolari, come ad esempio, manifestazioni per onorare la memoria di chi non c’è più come Dino Gasparro. A nove anni Mario Dell’Anno gli regaló lo storico giubbino dei Green Stars. E il papà Mario lo affidó proprio a Dell’Anno per le prime trasferte. In casa era la mascotte: siedeva sopra gli storici tamburi da cui partì la leggenda. Continuata nel 1988 con la nascita dei Cruels a via Piave. È ancora prima degli anni 2000 proprio dei Cruels diventa il leader indiscusso.
Non l’ha mai abbandonata. Nemmeno dopo il primo fallimento. E poi con il secondo. Sempre presente, riferimento della provincia e della città. 40 anni sono pochi ma tanti se si considera il lavoro svolto su quella balaustra dove viene riconosciuto leader indiscusso. “La mia gente è questa, gente semplice che ha l’Avellino nel cuore”. Le sue parole, poche, espresse in poche occasioni. Il suo padre adottivo in Curva, Mario Dell’Anno, resta un riferimento per lui. E ha continuato, anche quando sei mesi fa è venuto a mancare il papà Mario. Una guida per lui. Avrebbe potuto prendersi una pausa. Ma un ultras è un ultras. E sei giorni dopo, era di nuovo lì, su quella balaustra, a guidare il suo popolo. Che l’ho ha sempre amato e lo ama ancora. Un simbolo, una storia, una garanzia. L’inventore della sciarpata, la lucida follia di chi ha portato la Sud tra le tifoserie più rispettate d’Italia e d’Europa. Auguri a Catello. La leggenda continua.