Fare risultato per rialzare la testa. Il graffio all’ultimo secondo di Cacia ha lasciato il segno nel morale e nell’umore dell’Avellino, ma il tempo per recriminare è ormai finito. La classifica inizia a preoccupare (sono appena 3 i punti di vantaggio sulla zona playout) e per questo nella pur difficile trasferta di Venezia bisognerà provare a raccogliere almeno un pari.
Gli arancioneroverdi, dopo l’ottimo inizio di stagione e una fase di appannamento vissuta tra novembre e dicembre, stanno ritrovando la continuità (2 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 3) e occupano l’ottavo posto in classifica. Per arginare il loro momento positivo, la squadra di Novellino dovrà giocare una gara importante innanzitutto sotto il punto di vista tattico e agonistico visto che i punti di forza della formazione allenata da Inzaghi sono proprio la grande organizzazione e la capacità di far male su palla inattiva. Novellino, dal canto suo, spera ancora di poter svuotare l’infermeria e recuperare così qualche pedina, ma intanto ha già studiato le alternative. Si va avanti con il 3 5-2 con i rientri dalla squalifica di Ngawa e D’Angelo e l’ingresso di Lezzerini tra i pali al posto dell’infortunato Radu. In avanti il leader del reparto biancoverde sarà ancora Matteo Ardemagni. Il numero 9, a secco da oltre tre mesi, avrà il compito di impensierire la difesa veneziana e di realizzare magari gol pesanti contro la squadra del suo ex compagno di squadra Inzaghi.
Nella sfida interna col Cesena, nonostante qualche buona occasione, Ardemagni non ha punto. Rispetto alle ultime gare giocate, però, si è visto un Ardemagni più voglioso, più generoso. Segnali positivi dopo mesi difficili culminati in un mercato di gennaio vissuto in bilico. Un mercato che è ormai solo un ricordo. Per il bomber milanese è arrivato il momento di tornare a fare ciò che gli riesce meglio, i gol. Per permettere così all’Avellino di uscire da un momento difficile e di rialzare la testa.