80 anni ed un sogno: “Rivedere i lupi in serie A”

Ormai il calendario era stato completato da un pezzo. C’era persino chi era arrivato a sfogliarlo già un paio di volte. Niente, non entra. Niente, giornata nera. Di quelle che ti viene da imprecare solo a pensare quanta sfortuna c’è voluta per mettere in rete quel colpo di testa di Bittante. Ma poi, poi accade che “Giggino” così lo chiamano cion affetto i tifosi, si inventa la magia. La quarta. Stop e tiro senza nemmeno far toccare il pallone a terra. “Mamma che a cumbinato Giggino mio” grida un arzillo 80enne che dopo aver esultato si sporge dalla ringhiera della Terminio e apostrofa in malo modo i vicini tifosi del Livorno. “Cose e pazz” commenta un ragazzino che osserva la scena sorridendo. Si cose e pazz. Che si completano all’88’ quando Zito mette la punizione, Castaldo la sistema di tacco e Comi la mette dentro. Il Partenio-Lombardi quasi cade, come una finale play-off. Una liberazione. Anche per l’arzillo 80enne che da due passi da me, si riaffaccia e ancora contro i livornesi. Sembra quasi un duello a distanza. Il suo con i livornesi, quello dei calciatori in campo contro i toscani. Devo solo ammettere che, abituato da anni a vederla dalla Tribuna Stampa, stavolta è stata diversa. Ha avuto un sapore decisamente bello. Di quelli indescrivibili. Per emozioni, per passione, per colore, per affetto. Il calcio è vita ad Avellino. E per il calcio ci si rovina una intera settimana. Io l’ho chiesto alla fine, anche abbastanza divertito, all’80enne, perchè ce l’avesse con i livornesi. E lui me l’ha detto. Sorridendo, però, e non prima di avermi abbracciato, cinque minuti dopo il fischio finale. “So contento – mi ha detto – L’Avellino ha vinto e io voglio tornare in serie A. Voglio vederla un’altra volta prima di morire”. Brividi. Per me abituato a stare al caldo in sala stampa da 20 anni. Lui 80 anni e tanta forza. Lui, amici miei, era uno di quelli del calendario in apertura di pezzo. Lui, amici, è un lupo vero. Lui, amici, è l’essenza dell’amore per i colori biancoverdi. Lui, amici, è l’Avellino. Vuole rivedere l’Avellino in serie A e se la prende con i livornersi che fino a due minuti dal 90′, gli stavano ostacolando la risalita. Ma è da lui che bisogna imparare. Sempre. E comunque. A testa alta.

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