L’energia che riesce a sprigionare un sogno nella sua progressione ha in sé qualcosa di metafisico. Come per magia, quando ci si accorge di poter trasformare un proprio desiderio in qualcosa di realmente concreto, l’animo umano tira fuori il meglio e porta alla luce persino forze e capacità che non credeva di avere.
È questa potenza del sogno, questa forza di volontà così chiara e marcata, che sta permettendo all’Avellino di raccogliere vittorie su vittorie, alimentando un entusiasmo meraviglioso. È con questo spirito che il lupo si avvicina al prossimo delicato impegno. Al “Partenio-Lombardi” arriva il Cerignola e, per piegarlo, servirà ancora una volta tirare fuori quel qualcosa in più. Dal sogno, per il sogno.
Verso Avellino-Cerignola
La delicatezza della sfida ai pugliesi sta tutta nei numeri. Il match che andrà di scena al “Partenio” metterà infatti di fronte la terza e la quarta forza del campionato. Due squadre in fiducia e in forma, galvanizzate da un percorso in crescendo che pare essere solo all’inizio.
Se l’Avellino ha messo in fila tre vittorie consecutive – quattro se si considera la Coppa Italia -, dal canto suo il Cerignola può vantare altri numeri di prestigio. Le due vittorie consecutive contro Monterosi e Latina, anzitutto, ma ancor di più le cinque gare consecutive senza subire gol e l’imbattibilità in campionato.
Con simili premesse, è lecito aspettarsi una sfida equilibrata e tirata, anche in virtù del fatto che si tratti di un turno infrasettimanale, con tutte le scorie fisiche (e non) della giornata precedente. Da questo punto di vista, l’Avellino dovrà fare i conti con un giorno in meno di riposo. Un motivo in più per cercare forze nascoste. Dentro di sé, ma anche dalla panchina.
Pazienza e il turnover
Il tour de force costringerà Pazienza a valutare qualche cambio di formazione rispetto alle ultime uscite. L’assetto difensivo non dovrebbe subire particolari modifiche – in atteso del reintegro dal 1′ di un pilastro come Rigione -, idem l’attacco dove è prevista la solita alternanza, per il centrocampo sono invece attese diverse novità.
Sulle fasce dovrebbero agire nuovamente Ricciardi e Sannipoli, mentre al centro Pazienza potrebbe attuare una turnazione pressoché totale. L’unico confermato rispetto all’undici sceso in campo con il Monterosi dovrebbe essere Luca Palmiero, autore di un’ottima prestazione contro i laziali e desideroso di trovare ora la giusta continuità.
Più volte elogiato dal mister per la sua predisposizione al lavoro e per la qualità che riesce ad infondere alla squadra, Palmiero potrebbe essere la guida e il faro del lupo nel delicato impegno infrasettimanale. Sfruttando magari un’arma di cui dispone e che, dati alla mano, potrebbe essere quella giusta per scardinare la resistenza apparentemente insormontabile del Cerignola.
Palmiero, l’arma in più
Si diceva degli straordinari numeri del Cerignola, capace di non subire gol da cinque partite consecutive. Se da un lato l’antidoto potrebbe essere Gori, che ha già colpito in tre occasioni il portiere Krapikas ai tempi della Primavera, l’altra arma potrebbe riguardare i piazzati.
Dei sei gol subiti sin qui dai pugliesi, infatti, uno è arrivato su punizione diretta, mentre altri due sono stati realizzati di testa. La conclusione diretta o comunque dei buoni palloni pennellati in mezzo all’area possono pertanto rappresentare un tallone d’Achille per la formazione di Tisci.
Qui dunque interviene Palmiero, con la sua capacità di calciare e soprattutto di mettere al centro palloni invitanti da fermo. In una gara dagli equilibri così sottili, le palle inattive possono costituire un fattore e il lupo deve essere pronto a sfruttarlo.
Da questo punto di vista, dunque, l’ex Chievo sarà in un certo senso l’arma in più dei lupi. Come suggerisce anche il suo score, con l’ultimo assist arrivato l’anno scorso a Pescara – in casa, contro una formazione pugliese (il Monopoli) – proprio su punizione. Allora il suo passaggio vincente per Brosco servì per centrare un successo importante. Che sia la volta buona per ripetersi?