L’analisi – Avellino, operazione sorpasso. Bari, Auteri ai saluti
Il punto sulla 23° giornata di campionato
Gollonzo o jolly della domenica, uno di quelli che avrebbe fatto sicuramente felici gli amici di Mai dire Gol. Chiamiamolo pure come vogliamo, quel che è certo è che il colpo vincente di Luigi Silvestri ha regalato una grande gioia ai tifosi biancoverdi. Un palermitano che stende il Palermo e fa volare l’Avellino, tornato subito al successo dopo il pareggio infrasettimanale di Bisceglie. La sfida con i rosanero alla vigilia non si presentava certo facile e così è stato. Con le difficoltà aumentate anche dalle avverse condizioni meteo che hanno accompagnato il match. Gli uomini di Boscaglia sono partiti meglio, gestendo l’incontro per i primi venti minuti. Da lì poi sono venuti fuori i lupi che nel complesso hanno meritato di portare a casa l’intera posta in palio. Allungando la striscia positiva (sette risultati utili di fila) e tornando a chiudere la porta di Forte (nono clean sheat stagionale). Pratica, decisa, dritta al sodo: la squadra biancoverde in campo rispecchia al meglio le caratteristiche del proprio allenatore e può guardare con fiducia al futuro. Un futuro che a breve termine si chiama secondo posto. Stavolta il ko del Bari è stato capitalizzato al massimo, la distanza è minima. Il turno di riposo dei galletti offre la prima possibilità di mettere la freccia, anche se il derby in casa della Juve Stabia sarà tutt’altro che facile.
Il momento negativo del Bari non accenna ad arrestarsi. Dopo la sconfitta con il Teramo e il pari con la Cavese è arrivato il ko interno con la Viterbese. Il destino di Auteri è ormai segnato, si aspetta soltanto di conoscere il nome del suo successore (Rastelli e Ventura i nomi più gettonati). L’involuzione biancorossa è totale. Gli infortuni hanno certamente il loro peso, difficile rinunciare a totem come Antenucci e Di Cesare, ma l’impressione è che qualcosa si sia rotto tra gruppo e allenatore nell’ultimo mese. L’orizzonte dei galletti è cambiato. Ciao Ternana, ciao primo posto. E’ il momento di guardarsi alle spalle. Complice il turno di riposo, il nuovo allenatore avrà più tempo per mettere insieme i cocci e provare a ripartire. Una ripartenza non facile, in un ambiente che rischia di andare incontro ad un fallimento sportivo anche peggiore rispetto a quello della scorsa stagione.
Nella giornata in cui si rivedono i colpi esterni (3) e in cui Foggia e Catanzaro ritrovano il sorriso in ottica quarto posto, ancora applausi alla Cavese di Salvatore Campilongo, fresco di rinnovo di contratto con la società metelliana. Un importante attestato di fiducia per un tecnico che, grazie anche all’aiuto del mercato (voto alto alla società per le operazioni invernali) ha rimesso in piedi una stagione che sembrava segnata. Il cambio di format (niente retrocessione diretta, tutto deciso ai playout a meno di distacchi ad oggi impensabili) apre nuovi scenari in fondo alla classifica. Tutto e tutti in gioco fino alla fine, nulla va dato per scontato. Uno scenario che a Cava avrebbero potuto soltanto sognare fino a qualche settimana fa e che invece adesso è realtà.