Il presidente dell’Avellino vuole sapere chi sono i nemici dell’Avellino… noi abbiamo i nomi!

Ieri in una conferenza stampa improvvisa ed improvvisata il presidente dell’Avellino calcio, avvocato Mauriello, con gran veemenza, ha chiesto alla stampa i nomi dei nemici dell’Avellino. Noi li conosciamo e ve li sveleremo a fine articolo. Prima però bisogna sottolineare alcuni indizi per arrivare come direbbe il buon Sherlock Holmes, ad un “elementare Watson”. Ieri nel giro di pochi minuti possiamo affermare, con il massimo rispetto, si è assistita all’ennesimo capitolo dell’improvvisazione gestionale dell’Avellino calcio. Un presidente che forte “di una squadra allestita in una settimana” si è presentato alla stampa per puntare il dito contro chi vuole il male dell’Avellino. In pochi minuti snocciola pregi e difetti di chi sta portando avanti il progetto affermando prima “di non nascondersi” e poi di avere il difetto “di non rispondere”. Afferma di “non aver nulla di cui farsi perdonare” e di credere nel lavoro, da mesi, del patron De Cesare che lo ha scelto. Il presidente si scusa sul tono e trenta secondi dopo batte il pugno sulla scrivania chiedendo: “Cosa dobbiamo fare?”. L’unica colpa di questa gestione a detta del presidente, è quella di non aver comunicato per tempo che tutto si sarebbe sciolto tra le dita di un entusiasmo colorato dal tricolore appena vinto, in un nanosecondo estivo. Poi la richiesta di aiuto. In tutta onestà tra i tutti i passaggi del presidente sembra essere chiara la difficoltà in cui opera la società ma non la consapevolezza di dove si trova tutto il “mondo Avellino” al di qua della scrivania. Quello degli addetti ai lavori, delle maestranze, dei tifosi, di chi da sempre vive per questi colori.
Alla platea restano i dubbi di mille interrogativi. Poi la richiesta di non soffiare sul fuoco alla stampa. Il fuoco appiccato da loro. Un “fuocherello” che pare diventi incendio per articoli come questo magari. O per le domande di un collega a cui tutta la provincia, da sempre, riconosce la massima professionalità. Il presidente dell’Avellino no, lo zittisce mandando alle ortiche oltre il senso di giustizia della questione, anche un po’ quello stategico di una conferenza andata definitivamente a gambe all’aria. L’accusa infine è quella di un ambiente mai “normale” anche quando tutti acclamavano il salvatore e con sufficienza si sorrideva alle domande dietro un mai banale “questo è stile Sidigas!”. Chiudiamo affermando che “siamo moderatamente fiduciosi sulle fideussioni”, moderatamente. “Fatemi i nomi di chi vuol rilevare l’Avellino”, ma non chi vuole fare affari eh! Per chiudere anche se “siamo sempre qui a metterci la faccia” mica il presidente è davanti alla Procura che deve dare risposte.
Siamo arrivati alla fine. Ah… i nemici dell’Avellino? Chiedetelo al vostro cuore… “elementare Watson!”