I Balcani sono da sempre un punto rovente della geopolitica europea, nella comunicazione fra Est ed Ovest. Da sempre un territorio che ha destato preoccupazioni per la Mittle Europa prima con i musulmani che spingevano sulle porte di Vienna, poi con la Jugoslavia di Tito e le più recenti guerre degli anni 90. Lo smantellamento della ex Jugoslavia e la creazione di diversi stati non ha fatto cessare le frizioni interne ai singoli stati appena venutosi a costituire.
Lo Shkendija, prossimo avversario del Milan per il turno di qualificazione all’Europa League (6-0 per il Milan), è la squadra della città di Tetovo, Nord-ovest della Macedonia, in una posizione cruciale all’interno della geopolitica dei Balcani. La città, infatti, sorge al confine tra Macedonia, Kosovo ed Albania ed è considerata la capitale della minoranza albanese presente nello stato macedone (25% della popolazione totale), da sempre ostile al potere centrale della capitale Skopje.
L’attentato terroristico avvenuto nel Maggio 2015 a Kumanovo, 83 km ad ovest di Tetovo, sottolinea al meglio l’aria che si respira nel paese macedone. L’attentato in questione, stando ad un documento diffuso dai media di Skopje, aveva come obbiettivo di dare il via ad un processo d’instaurazione e creazione della “Repubblica di Illiria”, il tutto orchestrato da gruppi estremisti dell’indipendetismo albanese fra i quali anche l’UCK, l’esercito di liberazione del Kosovo, gruppo che combatte contro le forze serbe negli anni 90.
Il club dello Shkendija venne fondato nel 1979, un anno prima della morte di Tito, proprio per rappresentare e dar voce a quella minoranza albanese presente lì nel paese.
Lo Shkendija doveva essere, ed è, il punto di riferimento della minoranza albanese nella Jugoslavia. Scalò fin da subito le varie categorie, ottenendo promozioni su promozioni, dalla quarta alla seconda serie. Fu a questo punto che il governo centrale di Belgrado si premurò di scioglierla. Il troppo entusiasmo destava preoccupazioni e ci si preoccupava che il club avrebbe potuto contribuire al risveglio improvviso del nazionalismo albanese. Il tutto va contestualizzato tra l’81/82, poco tempo dopo la scomparsa del dittatore Tito.
I colori del club sono un chiaro riferimento alla bandiera albanese, il nome, che vuol dire scintilla, ben rappresenta lo spirito con cui nasce questo club, riprendendo il nome di una delle squadre nazionali dell’Albania, Shkëndija Tirana, volevano rappresentare una sorta di legame oltre confine con lo stato albanese.
L’ascesa del club avviene nella stagione 2010/11 dove le due squadre di Tetovo si ritroveranno in Prva Liga ( Teteks), con lo Shkëndija che vince il campionato macedone da neopromossa. Ciò grazie ad importanti investimenti e al seguito sempre più diffuso della squadra, che si basa sui tifosi “Ballistët”, i “Frontisti”, che prendono il nome dal Balli Kombëtar, il movimento filofascista del nazionalismo della “Grande Albania”, progetto che stravolgerebbe i confini attuali dei Balcani, pronta a partire da Pristina e scoppiare a Skopje, con ripercussioni anche in Bosnia e Serbia. Un contrasto sentito in terra macedone da parte del gruppo ultras Ballistet, vittima come si scopre dal profilo ufficiale facebook della tifoseria di Tetovo, di episodi di razzismo.
@MacedonianFooty How the fuck we can live together when you have those cubts singing good Albanian its dead Albanian ???
— Ballistet (@Ballistet1992) August 10, 2014
Nella gara di andata, approfittando del palcoscenico europeo, gli ultras dello Shkendija, si sono resi protagonisti di una coreografia tutto a sfondo politico. Sugli spalti dello Stadio San Siro hanno disteso, per una decina di metri, una maxi bandiera dell’Albania, sottolineato il tutto da cori. Questo il loro profilo Instagram ufficiale (CLICCA QUI)
Traduzioni e testi a cura di Rossella De Biasi, titolare della Db traduzioni (Clicca qui per il sito)
[tps_title]L’intervista[/tps_title]
Il modo in cui i tifosi dello Shkendija, del tutto pacifici, hanno voluto evidenziare la loro causa, ci ha spinto, fin dall’arrivo a Milano, a parlare con qualche capo ultras. E ne è venuta fuori una splendida intervista. Calarsi nella mentalità ultras è tremendamente difficile per chiunque. Lo è di più se si considera la storia di questo gruppo. Ultras vecchia maniera. Noi vi proponiamo l’intervista di chi rappresenta la storia di questo gruppo. E che vuole restare anonimo.
Ho letto la storia del club. L’Fk Shkendija da sempre avuto una forte relazione con l’Albania. Ho letto che un vostro membro Ismail “Ballista” Morina, è stato arrestato in Croazia e sarà estradato presso le autorità serbe per il caso del “Drone” durante Serbia vs Albania. Cosa pensate in merito a questo estradizione? Quali sono i vostri rapporti con la pubblica opinione macedone?
“Lo Shkendija è un club albanese e noi abbiamo sempre avuto rispetto per l’Albania e il Kosovo. Ismail ‘Ballist’ Morina viene dall’Albania del Kuke – il modo in cui il governo albanese ha trattato Morina è un completo disastro, siamo molto arrabbiati per questo ma non possiamo fare nulla finché sarà ancora in Croazia. Se finirà in Serbia non sarà buono per nessuno. Non abbiamo nessun rapporto con il pubblico macedone, li odiamo profondamente e auguriamo loro il peggio come loro stessi fanno con noi. “
Cosa rappresenta per voi l Fk Shekndika? Non è solo una semplice squadra per voi…
“Per noi il KF Shkendija è tutto, è il nostro ossigeno e il nostro cibo. Per il KF Shkendija siamo pronti ad andare in prigione e persino a morire, ci ha dato più gioia di qualsiasi altra cosa in Ilirida (Macedonia). Se mai lei venisse a Tetovo per guardare una partita contro il nostro rivale Vardar, vedrebbe ciò che rappresenta per noi. Ci sono anziani di 60/70/80 anni che piangono quando vinciamo, e bambini che crescono col desiderio di giocare per lo Shkendija.”
Il nome Ballistet da cosa deriva? Che storia c’è dietro?
“Il KF Shkendija fu fondato nel 1979 per rappresentare gli Albanesi in Jugoslavia e poi la Macedonia. Il nome Ballistet deriva da ‘Balli Kombetar’, che erano soldati. Il Balli Kombetar’ (letteralmente Fronte Nazionale), conosciuto come Balli, era un movimento di resistenza Albanese anticomunista ed un’organizzazione politica nata nel novembre del 1942. Il motto del Balli Kombëtar era: “Shqipëria Shqiptarëve, Vdekje Tradhëtarëvet” (Albania agli albanesi, Morte ai traditori). Il Ballistet fu creato nel 1992 da alcuni ultras che ancora vanno agli incontri dello Shkendija sia in casa che fuori, ma questo gruppo ora è diventato più di una famiglia con cui collaboriamo per ogni piccola decisione. Stiamo crescendo di anno in anno, non c’è niente e nessuno che ci possa fermare.”
Il Vardar, vostro club rivale ha i vostri stessi colori sociali ed utilizza la B cirillica. Perché esiste questa rivalità?
“Per loro siamo “PAURA”: ogni volta che sentono ‘Ballistet’ non riescono a dormire per giorni. Sono macedoni e sono sostenuti dal governo macedone – ci odiamo a vicenda.”
Come riceverete il Milan in casa vostra, l’Ecolog arena?
“L’Ecolog Arena non è ancora pronta, lo sarà in 2/3 anni. Giocheremo alla Skopje Telekom Arena. Andrà bene con il Milan, nessun problema, il Milan è stato buono con noi.”
A proposito degli attacchi terroristici avvenuti a Kumanovo nel 2015, qual è la vostra posizione in merito all’UCK? (Esercito di liberazione del Kosovo)
“Kumanovo è stato uno schema molto intelligente per liberarsi di tutti i temuti restanti soldati della Macedonia. Quegli uomini coraggiosi uccisi quel giorno a Kumanovo erano voluti dal GOV MAC per la Guerra in Macedonia del 2001 – quindi fu detto loro di andare in Macedonia e che ogni cosa sarebbe stata dimenticata per vivere una vita normale. Non appena loro attraversarono il confine, furono attaccati dall’esercito macedone, quindi si riversarono in strada a Kumanovo e furono uccisi. I nostri ultras collaborarono con l’UCK durante la Guerra in Kosovo nel 1998/99 e la Guerra in Macedonia nel 2001. Non abbiamo alcun rapporto con loro ma in caso di necessità siamo i primi ad andare in aiuto.”
Traduzioni e testi a cura di Rossella De Biasi, titolare della Db traduzioni (Clicca qui per il sito)
[tps_title]English version[/tps_title]
The Balkans represent a burning issue in the European geopolitics, in particular as regards the communication between East and West. This territory has always given some cause for concern for Mittel Europe first when the Muslims headed for Vienna, and then with Tito’s Yugoslavia and the more recent wars of the 90’s. The dissolution of the ex-Yugoslavia and the creation of different states did not put an end to the conflicts within the new single states.
Shkendija, Milan’s next opponent for the qualifying round in the Europa League (Milan 6 – Shkendija 0), is the team of Tetovo, a town in the North-West of Macedonia, a crucial position within the Balkans’ geopolitics. As a matter of facts, the town lies on the borders among Macedonia, Kosovo and Albania and it is considered the capital of the Albanian minority present in the Macedonian state (25% of the total population), always hostile to the central power of the capital Skopje.
The terrorist attack occurred in May 2015 in Kumanovo, 83 km west from Tetovo, clearly represents the climate lived in the Macedonian country. The above said attack, according to a document spread by Skopje’s media, had the objective of establishing and creating the “Republic of Illyria”, all organized by groups of extremists of Albanian separatism among which also the UCK, the Kosovo Liberation Army, a group fighting against the Serbian forces in the 90’s.
The Shkendija club was founded in 1979, one year before Tito’s death, exactly to represent and give voice to that Albanian minority of the country.
Shkendija is still the reference point of the Albanian minority in Yugoslavia. It immediately climbed the different categories, gaining promotions from the fourth to the second league. Then the central government of Belgrade dissolved it. The extreme enthusiasm caused concerns, in particular because the club could have suddenly awakened the Albanian nationalism. This happened between ’81 and ’82, a short time after the dictator Tito’s death.
The colours of the club are a clear reference to the Albanian flag, the name, meaning “spark”, suitably represents the spirit of the club, recalling the name of one of the national teams of Albania, Shkëndija Tirana, which represented a kind of across-border tie with the Albanian state.
The club rose in the season 2010/11 when the two teams of Tetovo met in Prva Liga ( Teteks) and Shkëndija won the Macedonian championship as newly-promoted.
Thanks to important investments and following the success of the team, based on the “Ballistët” supporters, the “Frontists”, whose name comes from the Balli Kombëtar, the pro-fascist movement of the “great Albania” nationalism, a project that would overturn the current borders of Balkans, ready to start in Pristina and to arrive to Skopje, with repercussions also in Bosnia and Serbia. A contrast perceived in Macedonia by a group of Ballistet ultras, victim as showed in the official Facebook profile of Tetovo’s supporters.
@MacedonianFooty How the fuck we can live together when you have those cubts singing good Albanian its dead Albanian ???
— Ballistet (@Ballistet1992) August 10, 2014
In the first round, taking advantage of the European stage, Shkendija’s ultras were protagonists of a political-background choreography. On the bleachers of Stadio San Siro they laid out a ten-metres long flag of Albania, all emphasized by the colours.
Traduzioni e testi a cura di Rossella De Biasi, titolare della Db traduzioni (Clicca qui per il sito)
[tps_title]Interview[/tps_title]
The way in which the Shkendija supporters, completely peaceful, highlighted their cause, led us, since the arrival to Milan, to talk to some ultras heads. And the result is a wonderful interview. To get into the ultras attitude is extremely difficult, especially as regards the story of this group, old-school ultras. We offer the interview made to the representative of the history of this group. And he wants to remain anonymous.
- I read about the history of the club. Fk Shkendija has always had a strong relationship with Albania. I read that one of your ultras, Ismail “Ballista” Morina, was arrested in Croatia and he will be handed over to Serbian authorities for the “drone” case during Serbia vs. Albania. What do you think about this fact? What is your relationship with the Macedonian public opinion?
“Shkendija is an Albanian club and we always had the respect from Albania and Kosovo. Ismail ‘Ballist’ Morina is from Kukes Albania – the way Albanian government has treated Morina is a fucking disgrace we are very angry about it but nothing we can do as he’s still in Croatia. If he ends up in Serbia it won’t be good for anyone. We don’t have any relationship with Macedonian public at all, we hate their guts and wish them the worst as they do for us.”
- What is it for you fk Shkendija? It’s not just a simple team for you.
“KF Shkendija for us is everything; I mean everything is our air and our food. For Shkendjja we are ready to go to jail and even to die, it has given us more joy than anything else in Ilirida (Macedonia). If you ever come to Tetovo to watch a match vs. our rival Vardar, you will see what it means for us. There are 60/70/80 years old men crying when we win, and there are kids who grow up wishing to play for Shkendija.”
- Where does the name Ballistet come from? What is its history?
“KF Shkendija was created in 1979 to represent Albanians in Yugoslavia and then Macedonia. The name Ballistet comes from ‘Balli Kombetar’ who were soldiers. The Balli Kombëtar (literally National Front), known as Balli, was an Albanian anti-communist resistance movement and a political organization established in November 1942. The motto of the Balli Kombëtar was: “Shqipëria Shqiptarëve, Vdekje Tradhëtarëvet” (Albania for the Albanians, Death to the Traitors). Ballistet was crated in 1992 by some ultras still going to every Shkendija match either home or away, but this group now has become more than family we work with for every little decision. We are growing from year to year, there is nothing or no one that can stop us.”
- Vardar, your rival club, has the same team colours and bears the B from the Cyrillic alphabet. What is the reason for this rivalry?
“For them we are ‘FEAR’: whenever they hear ‘Ballistet’ they can’t sleep for days. They are Macedonians and backed by Macedonian government – we hate each other.”
- How will you welcome Milan at home, the Ecolog Arena?
“The Ecolog Arena is not done yet should be done in 2/3 years. We are playing in Skopje Telekom Arena. It’ll be fine for Milan no problems at all, Milan was too good to us.”
- As to Kumanovo terrorist attacks occurred in 2015, what is your position on the UCK? (Kosovo Liberation Army KLA)
“Kumanovo was a very clever set up to get rid of all the remaining feared soldiers by Macedonia. Those brave men who got killed that day in Kumanovo were wanted by MAC GOV for the war that happened in Macedonia in 2001 – so they told them come to Macedonia and we’ll forget everything you will be cleared to live a normal life. As soon as they crossed the border Macedonian Army started attacking them so they run into that street in Kumanovo and got killed. Our ultras helped with the war in Kosovo in 1998/99 and the war in Macedonia in 2001. We don’t have any connection with them but if there is an ear we are the first to be there and help.”
Traduzioni e testi a cura di Rossella De Biasi, titolare della Db traduzioni (Clicca qui per il sito)