Calcio Avellino, Luis Alfageme: “Avellino non ha categoria, è come giocare in Serie B per vincere il campionato. Faremo di tutto per arrivare primi”
Pausa del campionato di Serie D che riprenderà domenica, ma non per l’Avellino, che dovrebbe tornare in campo il 20 marzo con l’Aprilia, ma la data sembrerebbe poter slittare ancora.
In vista dell’amichevole di domani, al Partenio, con la Primavera del Frosinone, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo l’attaccante dell’Avellino, Luis Maria Alfageme. L’argentino ha raccontato i suoi mesi in Irpinia, i suoi problemi burocratici iniziali per il tesseramento e ora la corsa al Lanusei.
Queste le sue parole ai microfoni di RPN: “Ieri ho avuto un leggero attacco influenzale, ma ci sta, mi sono allenato lo stesso con la squadra. La lunga pausa dispiace, vogliamo giocare, però vediamola positivamente, stiamo recuperando molti elementi, come Vincenzo Pepe, Carbonelli, Dondoni. Non ci è piaciuto stare fermi tutto questo tempo, pure gli allenamenti, non hanno quella attenzione secondo me, perchè sapere di giocare la domenica, ti carica, mentre invece la sosta non ti dà quella tensione giusta. Mi sono dovuto adattare all’inizio e nel 4-3-3, poi non giocavo da tanti mesi, il tesseramento che non arrivava, insomma mi ha bloccato un pò. Nel 4-4-2, o 4-2-4, mi trovo meglio perchè in attacco posso dare meglio il mio contributo. Il fatto del tesseramento mi aveva abbassato il morale. Ci tenevo fortemente a giocare per questa maglia, la piazza è inutile che ne parlo ancora, è importantissima. Niente, quando ho saputo che dovevo venire qui, ho fatto di tutto per venire, anche se era Serie D, ma per me è come giocare in una squadra di Serie B che gioca per vincere il campionato. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato in quel periodo complicato. Se il TNF mi avesse rifiutato, tornavo in Argentina a giocare. Però è andata bene e sono davvero felice di essere qui, e speriamo di regalare una bella soddisfazione ai tifosi. L’Avellino merita la Serie A, con me, o senza di me. Rimarrò sempre tifoso dell’Avellino e della Casertana. In tutte le piazze che ho giocato, non ho mai provato quello che sto provando in Campania. Io sono stato sempre una persona che non ha mai badato a contratti, a soldi, ma alla sostanza del progetto e di programmi seri. Con De Vena ho un rapporto molto speciale, va al di là dell’amicizia, è un ragazzo eccezionale, che merita tanto e quando andò via da Caserta in estate mi fece un pò male. Ritrovarlo qui mi ha dato tanto, anzi mi ha fatto accettare Avellino con maggiore convinzione. Trovare poi due argentini, come Da Dalt e Morero è bello, sono persone stupende e un gruppo eccezionale. Vedendo l’organico non ci voglio credere ancora che siamo a 7 punti dalla prima. Noi ci crediamo e siamo un gruppo che farà di tutto per vincere il campionato. Questo è un gruppo che con altri 3-4 elementi di categoria, può lottare benissimo per i playoff in Serie C. Ho avuto una carriera bella, dal Boca, dove c’era Tevez, mi ritrovai a 17 anni al Brescia dove c’era Roberto Baggio, Guardiola giocava, Luca Toni, insomma sono stato bene e ho imparato tanto. Ai tifosi dell’Avellino dico di starci vicino e di poter gioire tutti insieme”.