Avellino Calcio – Un film già visto: col Cesena è l’ottava rimonta incassata dai lupi
Un film già visto. Il pareggio beffa con il Cesena ha riportato la mente dei tifosi a situazioni spiacevoli vissute già troppe volte nel corso di questa stagione. Il dato è ormai chiaro e inequivocabile: l’Avellino soffre di “mal di rimonte”. In ben 8 circostanze, infatti, la squadra di Novellino si è guadagnata il vantaggio per poi dilapidarlo totalmente (4 occasioni) o in parte (4). Il totale è impietoso: la squadra biancoverde ha perso per strada addirittura 20 punti. Naturalmente subire rimonte fa parte del gioco del calcio e sarebbe folle pensare di mantenere sempre il vantaggio iniziale, ma se l’Avellino avesse retto in almeno metà delle situazioni a questo punto la classifica sarebbe ben diversa. La prima rimonta subita dell’undici biancoverde si registrò nello scorso mese di ottobre, quando il Bari di Grosso ribaltò il vantaggio di Kresic in pochissimi minuti. Un episodio? Tutt’altro, visto che i lupi caddero nello stesso errore anche nelle due partite successive, il derby con la Salernitana (da 2-0 a 2-3) e la trasferta di Pescara (da 0-1 a 2-1). Altri punti buttati al vento sono quelli lasciati sui campi di Perugia e Frosinone, dove l’Avellino si è fatto raggiungere sul pareggio dopo essere passato in vantaggio nel primo tempo. Se in trasferta la rimonta fa meno male, partite come quella col Carpi sono destinate a rimanere sul groppone a lungo. Dopo il vantaggio di Molina al 10′ l’incapacità di chiudere i conti portò al triste epilogo del pareggio di Mbakogu. A due mesi esatti di distanza dal pari con la squadra di Calabro settimana scorsa è arrivata la rimonta casalinga subita a Foggia, dove a nulla è valso il gol di Asencio. Il preludio al pareggio beffa del Cesena di ieri, all’ultimo respiro, dopo una gara dominata per 90 minuti. Analizzare i motivi di queste rimonte è doveroso. Perché se è vero che talvolta l’Avellino ha saputo anche ribaltare il risultato (è successo 5 volte, per un totale di 11 punti guadagnati), è vero anche che 20 punti gettati alle ortiche sempre nello stesso modo sono tanti. Troppi. Talmente tanti da non poter appellarsi semplicemente alla sfortuna o alla “maledizione”. L’Avellino ha un serio problema nel mantenere il vantaggio. E le motivazioni principali di questo malus sembrano essere due: la mancanza di concentrazione e la paura. Proprio quando vede il traguardo vicino, la squadra di Novellino si distrae e si lascia colpire con disarmante facilità. Cala l’attenzione, subentra la paura e si commettono errori banali come quello di Morero ieri, che si è lasciato bruciare da Cacia come un ragazzino alle prime armi. I traumi passati incidono senza dubbio sulla testa della squadra. Basti pensare anche alla sfida con la Ternana, conclusasi con un successo ma con i rossoverdi arrembanti negli ultimi 20 minuti di fronte ad un Avellino timoroso e terrorizzato. Serve invertire la rotta. Bisogna scacciare l’incubo. Come? Magari proprio vincendo una gara in rimonta, esorcizzando le paure e cancellando così questi black-out che pesano come un macigno sulla testa e sulla classifica dei lupi.