“La menzogna diventa verità e passa alla Storia.” una bellissima frase di Orwell che prendiamo in prestito per ricordare gli ultimi anni di quel che fu l’Avellino Calcio di Walter Taccone. In quel periodo complesso, teso, ricco di menzogne e false speranze a cui vogliamo concedere la buona fede di averci creduto realmente in quel che si diceva, ci fu un episodio molto particolare: il blitz della Guardia di Finanza presso la sede dell’Avellino Calcio, presso la sede di Roma della Covisoc – dove furono presi gli incartamenti relativi all’Avellino calcio ed alcune società di fornitura della squadra. Da quell’indagine, la Procura avrebbe trovato dei bonifici ritenuti irregolari ed una documentazione contabile lacunosa, con evidenti segni di manomissione.
Questo lavoro svolto caparbiamente in questi mesi, ha fatto si che il P.m. chiedesse una proroga delle indagini per altri sei mesi per poter scandagliare i bilanci della società sportiva di Walter Taccone. La procura vuole ricostruire il movimento di denaro, cercando di chiarire gli elementi emersi nell’ambito dell’inchiesta condotta finora. Sotto i riflettori ci sarebbe un giro di 3,5 mln di euro volti a favorire l’evasione fiscale a terzi, per la quale gli è costata l’accusa di dichiarazione fraudolenta mediate l’uso di fatture false per operazioni finalizzate a favorire l’evasione fiscale. Si aggiunge a ciò anche l’accusa per Walter Taccone di false comunicazioni sociali ed di ostacolo alla funzione di vigilanza.
Le indagini continuano, quegli anni verrano scandagliati dalla procura che cercherà di far luce sulla vicenda. Ci vien da pensare se anche questa volta sia “tutt’apposto”, ma tanto oramai a noi interessa poco, si è già passati alla Storia.