Giovanni D’Agostino, amministratore unico della Idc, in un’intervista rilasciata a Tutto C, ha espresso la propria opinione su varie tematiche inerenti l’Avellino partendo però inevitabilmente dal periodo poco felice che ha passato la squadra ad inizio campionato.
“I conti si fanno a fine campionato, è quello il momento di tirare le somme. L’anno scorso a questo punto del campionato avevamo lo stesso gap col Bari e l’abbiamo rosicchiato nel girone di ritorno, che è un altro campionato a tutti gli effetti. Questo lo sappiamo tutti, dal ds Di Somma al mister Braglia. Diciamo che nulla è impossibile. Certo, pretendiamo che si faccia di più, che i ragazzi facciano il possibile perché ci si possa identificare in questa squadra. Abbiamo affrontato tante difficoltà finora, soprattutto nella partita di Monterosi: ecco, lì non mi sono sentito rappresentato dai nostri calciatori. Per fortuna i ragazzi hanno capito cosa significa giocare nell’Avellino e c’è stato uno scatto d’orgoglio in seguito“.
Prosegue dicendo: “Il momento critico è stato proprio quella partita: io ero in trasferta, era una delle poche in cui mancava il presidente. È stata una vergogna totale, in dieci uomini perdere una gara del genere contro una squadra ambiziosa e di valore, ma pur sempre una neopromossa. È stato difficile, nella settimana post gara, affrontare la piazza. Mi sono ritrovato in autogrill, tornando da Monterosi, con la nostra curva: è stata la prima volta che ho provato vergogna di essere proprietario dell’Avellino. Diciamo che ci sono state un po’ di frizioni, non potevamo essere contenti della squadra. Poi il bagno di umiltà ci ha fatto bene, del resto siamo blasonati ma di provincia: dobbiamo lottare su ogni campo. Qualcuno magari si aspettava che ci regalassero qualcosa: non è così. La società non fa mancare mai nulla, questo sì, ma bisogna esserne all’altezza e quella volta non c’erano scuse”.
Sullo stadio nuovo: “Ovviamente ci sono dei tempi burocratici da rispettare, ma stiamo rispettando la tabella di marcia che ci eravamo proposti. Il progetto è ambizioso, non sarà uno stadio da Serie C. Durante la presentazione c’è stato un po’ di ottimismo, penso che parlare di date sia un po’ controproducente al momento. Diciamo che siamo a buon punto. Come dicevo non è uno stadio da Lega Pro, ragion per cui non ci aspettiamo di giocare subito: diciamo che ce lo dobbiamo meritare”.
Sul possibile esonero nelle scorse settimane di mister Braglia: “Ci sono state diverse voci sul fatto che avessimo chiamato altri allenatori: in effetti, qualche sondaggio l’abbiamo fatto. Del resto non potevamo far passare la cosa in sordina, e comunque buona parte della piazza voleva un cambiamento. Noi abbiamo fatto le giuste valutazioni, con grande pragmatismo, e abbiamo scelto di andare avanti: direi che si è risolto tutto. Io conosco tanti tifosi di persona, so che quando qualcuno si arrabbia lo fa per amore. Lo stesso vale per quella contestazione. L’esonero però non è arrivato, in quel momento è stata una scelta impopolare ma giusta“.
Sulla prossima partita di campionato contro il Bari: ” La prossima giornata sarà un crocevia importante, perché ci sono anche Catanzaro-Foggia e Palermo-Monopoli. Secondo me è una giornata che smuoverà tanto la classifica. Noi andiamo in campo dopo tutti, il lunedì sera: è una partita che affronteremo sapendo già i risultati di domenica, penso che a livello di tensione sia un fattore importante. Ma è qui che si vede la qualità della squadra. Dobbiamo sistemare una stagione partita in maniera altalenante: lunedì faremo di tutto per fare risultato, ci giochiamo il resto della stagione. Poi, per carità, c’è sempre tempo. Però è importante“.
Sulla presenza del pubblico allo stadio: “Vogliamo riportare lo stadio al massimo della capienza consentita. Per questo, abbiamo coinvolto i forum della provincia di Avellino cercando di agevolare l’ingresso dei giovani. Nel girone di ritorno siamo pronti a lanciare l’abbonamento: per il settore popolare, le partite costeranno poco più di cinque euro per gli under 18. Stiamo pensando di aumentare i biglietti ridotti fino agli under 16 o under 18. Vogliamo avvicinare l’Avellino alle generazioni più giovani, ci mancano i nostri tifosi e il green pass influisce solo in una percentuale minima. Avvicinare i ragazzi è una cosa importante per riaccendere la passione che è andata un po’ scemando per le vicissitudini degli ultimi anni. Lo stadio Partenio con 2-3000 persone dentro è praticamente semivuoto e già veniamo da un anno a porte chiuse: è importante anche per i ragazzi sentire un po’ il calore della città. L’appello è quello di venire allo stadio: noi stiamo facendo di tutto, anche anteponendo questo agli interessi economici. L’importante è avere lo stadio pieno. Per esempio, potevamo mettere Avellino-Bari come partita di cartello, come fanno altri club, invece non ne abbiamo approfittato“.