Udinese-Avellino, Pazienza sfida il suo passato

Il tecnico dei lupi vide la sua carriera da calciatore decollare in Friuli

Udinese-Avellino, Pazienza sfida il suo passato. Il tecnico dei biancoverdi questo venerdì vedrà la sua squadra giocare al Bluenergy stadium contro i friulani nei 32esimi di Coppa Italia Frecciarossa. Un match in cui non ci sono aspettative altissime, essendo i bianconeri squadra di Serie A da anni, ma non mancheranno sicuramente le suggestioni. Non solo perché l’ultima gara ufficiale la tre due compagini risale a più di 30 anni fa: contorni particolari li assume anche per il significato che l’Udinese ha per Michele Pazienza.

Udinese-Avellino, Pazienza e la sfida speciale

Pazienza ha avuto una carriera da calciatore di ottimo livello, giocando in Serie A per squadre come Bologna, Juventus, Napoli e, appunto, Udinese. Ma a quest’ultima il tecnico è particolarmente legato perché fu la squadra in cui giocò dopo aver lasciato per la prima volta Foggia e il Foggia, e dunque casa. Ma non solo: il legame è dovuto anche al fatto che fu proprio con i friulani che Pazienza esordì in Serie A: la prima gara è datata 14 settembre 2003, nella vittoria esterna con il Modena arrivata grazie al gol di Pizarro.

Solo ultimi scampoli di partita per un Pazienza che all’epoca aveva appena 21 anni, ma che di gare con i bianconeri ne giocò ben 79 in totale. Un numero importante, suddiviso in due parentesi: quella dal 2003 al 2005 e poi l’altra nell’ultima parte della carriera, e precisamente dal gennaio 2012 fino a fine campionato (in prestito dalla Juventus). Proprio nella sua seconda vita all’Udinese siglò l’unico gol ufficiale con i friulani, nel 2-1 contro il Lecce il 1° febbraio. Un legame indissolubile con Udine, come ammesso anche dallo stesso tecnico…

Pazienza e il legame con l’Udinese

Pazienza ha rimarcato il suo affetto per Udine e per l’Udinese sia prima che dopo la sfida di Coppa Italia contro la Juve Stabia. D’altronde fu accolto da quella città, da quella piazza, come un ragazzino, prima di diventare uomo oltre che calciatore di spessore (approdando successivamente alla Fiorentina, poi al Napoli, in seguito alla Juventus). Nella conferenza stampa della vigilia contro le vespe aveva rimarcato: “Se sarebbe bello? Chiaramente, è la città dove ho iniziato nella massima serie, club che mi ha dato tanto. Ma mi piacerebbe anche per i tifosi, la proprietà e la dirigenza dare quella piccola soddisfazione di andare a giocarsi un turno di Coppa Italia contro un club di Serie A“.

In sala stampa anche dopo la vittoria sulla Juve Stabia si è così espresso: “Cercavamo questo successo, come detto prima della partita, per dare anche quel pizzico di gratificazione alla proprietà, che si fa trovare sempre pronta dal punto di vista economico, ai dirigenti che lavorano incessantemente da giugno. Ovviamente anche per i tifosi, che avranno la possibilità di riassaporare i vissuti degli anni scorso, ma anche per i calciatori che potranno confrontarsi con una squadra di Serie A. Questa vittoria dà entusiasmo, la gara di Udine sarà una vetrina“. Difficilmente Pazienza lascia trasparire le proprie emozioni, restando sempre sul pezzo e concentrato al 100%. Ma chissà se, effettuando questo tuffo nel passato e con i ricordi che riaffioreranno, non si lascerà un po’ andare ai sentimentalismi e a turbamenti emotivi. Sempre con la vittoria in testa, ovviamente, anche se di fronte si presenta il suo passato.

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