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I bonifici degli stipendi del bimestre settembre-ottobre non sono ancora arrivati sui conti dei tesserati della Turris. La situazione, come spiegato da TuttoTurris, “continua a essere avvolta nel mistero“, poiché, si legge, “il club avrebbe predisposto in tempo utile gli F24 per il pagamento dei contributi arretrati“.
Turris, le ultime sul nodo stipendi
L’invio telematico del modello F24, però, “non rappresenta una prova di pagamento, se non seguito dalla successiva contabilizzazione della somma”, chiarisce il sito. La contabilizzazione dei bonifici dipende dallo sblocco dei conti societari, vincolati dai pignoramenti. Il club, nei giorni scorsi, ha fatto richiesta per la procedura della composizione negoziata, per tutelarsi da ulteriori pignoramenti e sbloccare i conti per terminare la stagione.
Gli accrediti degli stipendi, che sarebbero partiti con bonifici istantanei, non sono ancora arrivati sui conti correnti dei calciatori. Scrive TuttoTurris, “le ipotesi sono sostanzialmente due: tempi tecnici di trasmissione dei bonifici, che potrebbero giustificare il ritardo oppure pagamenti non effettuati in tempo utile da un conto diverso da quello bloccato”. La seconda opzione decreterebbe la radiazione della Turris, come previsto dal regolamento.
Messina nel caos, parlano tecnico, ds e calciatori
Oltre al club corallino e al Taranto, che sembra aver scampato alla radiazione grazie all’intervento della famiglia Giove, che ha pagato due mesi di stipendi e i relativi contributi, c’è il caso Messina a tenere banco nel girone C.
Nel pomeriggio, i calciatori, il ds Domenico Roma e il tecnico Banchieri hanno indetto una conferenza stampa, chiarendo che nonostante gli stipendi non pagati l’impegno non mancherà. Ma pretendono garanzie per poter finire la stagione. Il Messina rischia dai 4 ai 6 punti di penalizzazione, anche se, tramite ricorso, si proverà ad abbassare la condanna a soli 2 punti.
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