SERIE C – La crisi da coronavirus ha letteralmente stravolto le dinamiche di mercato, tracciando una linea al risparmio per tutte le società. Gli effetti della pandemia hanno avuto un riscontro gravoso anche e soprattutto in Serie C, dove le difficoltà degli sponsor e i mancati ricavi da botteghino stanno avendo un peso notevole. Questo è quello che traspare dal mercato, dove si evince un netto calo degli esborsi economici da parte dei club.
Analizzando i dati di quello che dovrebbe essere il prossimo girone C (fonte Transfermarkt), si può notare infatti come, su 101 operazioni di mercato in entrata, soltanto 11 siano state portate a termine in seguito ad una negoziazione tra i due club e quindi ad un esborso economico. Il resto delle trattative è invece il frutto di acquisti gratuiti (di calciatori svincolati) o di prestiti.
La politica del low cost si è estesa un po’ ovunque, stravolgendo anche i programmi dell’Avellino. Malgrado un’intera rosa da rifondare e le legittime ambizioni, la società biancoverde non ha ancora accelerato sugli innesti. Delle 7 operazioni concluse, soltanto l’acquisto di Bernardotto è costato ai lupi un piccolo esborso economico. Per il resto il diesse Di Somma ha operato attraverso prestiti (2, Bruzzo e Burgio) o acquisti a costo zero (Forte, Miceli, Rocchi, Ciancio).
Un discorso molto simile, come anticipato, si può fare anche per le altre compagini del girone C. Le due corazzate, Bari e Palermo, hanno messo a segno 11 operazioni, ma quasi tutte a costo zero. I galletti hanno puntato su un prestito (Minelli) e uno svincolato (Andreoni), mentre i rosanero hanno investito solo per i giovanissimi Silipo e Peretti (con recompra per Roma e Verona).
Il trend è dunque chiarissimo, persino per le big. Le società preferiscono aspettare, nella speranza di un abbattimento dei costi. La strategia sarà vincente?