Estate 2016. L’Avellino di Mimmo Toscano è alla ricerca di un difensore solido ed esperto, capace di interpretare bene la linea a 3. Dopo una serie di sondaggi la scelta del diesse De Vito cade su Alejandro Gonzalez, difensore uruguaiano in uscita dal Verona. Il curriculum del classe ’88, reduce da una stagione alla Ternana e con un passato in A, lascia presagire che si tratti di un buon rinforzo per la retroguardia irpina. Complici le anomalie tattiche di Toscano e il successivo avvento di Novellino, però, Gonzalez finisce per essere sballottato da un ruolo all’altro, senza mai trovare stabilità.
Sul centrosinistra, poi sul centrodestra e infine da terzino, l’uruguaiano è sempre tra i meno positivi in campo. Della sua proverbiale cattiveria agonistica non si vede neanche l’ombra, nascosta dietro alle difficoltà dell’Avellino. Quando c’è da dare qualcosa in più, Gonzalez non risponde presente. Per questo, nonostante la salvezza ottenuta in extremis, a fine anno il difensore saluta per fine prestito e torna al Verona.
Con gli scaligeri però il rapporto è ormai compromesso, per cui finisce subito fuori rosa. Il successivo passaggio a Perugia è breve e insignificante, spingendo così Gonzalez a tornare in Sudamerica nell’estate del 2018. La prima tappa lo porta in Cile, al Palestino, dove rimane una stagione. Nel ’19-20 arriva poi il trasferimento al Barcelona Sporting Club, nella massima divisione ecuadoregna. Un giro del mondo anomalo e curioso, che non si interrompe nemmeno nel gennaio 2020. Stanco del continuo peregrinare, infatti, stavolta Gonzalez decide di tornare nella sua Montevideo e firma per il Defensor Sporting. Un mesto ritorno a casa per un calciatore arrivato in Europa con alte credenziali.