Cross al bacio di De Francesco, colpo di testa di Maniero, gol. L’Avellino sblocca la gara al “Viviani” in un momento molto delicato e il bomber cosa fa? Corre ad esultare da Braglia, tecnico finito nel mirino della critica negli ultimi giorni, abbracciandolo e strattonandolo con grinta ed entusiasmo. L’abbraccio è violento e caloroso, di quelli che non passano inosservati. Maniero stringe a sé l’allenatore, non proprio un tipo propenso alle smancerie, e lo strattona come a volerlo ringraziare per il suo lavoro. Nel gesto del centravanti c’è qualcosa che va molto al di là delle parole: c’è l’idea di un Avellino rinato, compatto, volenteroso. C’è l’idea di una squadra disposta a lottare per il suo allenatore, di una formazione che in un colpo solo ha ritrovato fiducia, punti, sorrisi.
Che a lanciare un messaggio simile sia stato Maniero è decisamente positivo. L’attaccante napoletano ha scelto con convinzione il progetto Avellino ed ha sofferto per la situazione che si è venuta a creare. Il rosso con la Turris, il coronavirus, la crisi di risultati: tutti ostacoli nel cammino che il bomber ha intrapreso con e per il lupo. Ora questo gol assume i contorni della catarsi, purifica la mente e il corpo di Maniero ed esalta l’Avellino. Nell’abbraccio a Braglia c’è lo sfogo di tutta la tensione emotiva accumulata negli ultimi giorni. Una tensione di tutta la squadra, pronta ora a mettersi tutto alle spalle per tornare a volare. L’Avellino è vivo: basta un abbraccio a dimostrarlo!
Leggi anche il ritratto romanzato di Adriano Lombardi.