Biancolino: “Vietato sottovalutare la Juve, dovremo essere concreti”
Le dichiarazioni dell'allenatore biancoverde in vista della gara tra Juventus Next Gen e Avellino
È la vigilia di Juventus Next Gen-Avellino. I lupi di Raffaele Biancolino saranno impegnati nella trasferta di Biella domani, domenica 20 ottobre, allo stadio Pozzo La Marmora, con calcio d’inizio fissato alle 15. A scandire l’attesa per la gara, valida per la decima giornata di Serie C, è stato proprio l’allenatore dei biancoverdi.
Biancolino: “Mi ispiro a Spalletti. E riguardo la gara del 2013…”
Raffaele Biancolino ha presentato la sfida contro la Juventus Next Gen: “Domani ci aspetta una partita molto difficile, forse una delle più complicate tra le ultime quattro. Non dobbiamo guardare la classifica, perché loro saranno sicuramente motivati a far bene per risalire e ottenere punti in casa. Dovremo essere bravi a sfruttare ogni minima occasione. Mi aspetto che loro possano adottare un sistema di gioco diverso, visto che ne hanno cambiati diversi nelle ultime partite. So comunque che posso aspettarmi molto da questa squadra giovane e spensierata. Da parte nostra, dobbiamo essere concreti e rimanere concentrati”.
L’allenatore dell’Avellino ha proseguito: “Veniamo da ottime prestazioni e siamo abbastanza maturi per capire il momento e le insidie che questa partita potrebbe nascondere. Guardando la classifica e i numeri, sembrerebbe una partita semplice, ma io non la vedo così. I miei ragazzi lo sanno bene. Dobbiamo andare a Biella con l’obiettivo di fare punti. Sarò io il primo a fare delle scelte e, sicuramente, chiunque scenderà in campo avrà le qualità per far bene. La prossima settimana rientra anche Toscano, e la squadra sarà finalmente al completo. Deciderò chi far giocare in base alle condizioni che vedrò in allenamento”.
Sull’approccio alla gara: “Il nostro obiettivo rimane sempre lo stesso: mantenere il controllo del gioco. Dobbiamo essere noi a decidere quando correre, quando attaccare o non attaccare. Prima di tutto dobbiamo concentrarci su noi stessi ed esprimere al meglio le nostre qualità. Su Enrici, il suo impatto è stato positivo, così come quello degli altri ragazzi. Posso dire che questa squadra ha ancora tanto da dare e può esprimere un calcio ancora migliore”.
11 anni dopo, Biancolino ritrova la Juventus: “Ormai non ci penso più. Quell’episodio appartiene al passato, e il Biancolino di allora non c’è più. Ora ho un nuovo ruolo e, anche se all’epoca ci rimasi male, è meglio concentrarsi sul presente e su quello che sto facendo adesso con i ragazzi. Tribuzzi mezzala? Può giocare da trequartista o da attaccante esterno. Il ruolo se lo troverà lui, in base alle sue qualità. Frascatore e Liotti? Paolo è più difensivo, spinge meno rispetto a Liotti. Quest’ultimo, invece, ha più gamba, arriva spesso sul fondo e offre maggiore spinta. Paolo, comunque, sta facendo bene in entrambe le fasi. Vedremo più avanti come si evolverà la situazione”.
Su D’Ausilio: “Michele è un ragazzo intelligente e sa che in questo momento tutti parlano di lui. Deve mantenere la concentrazione e continuare a fare le cose semplici. Gori? Gabriele conosce la stima che ho nei suoi confronti. Non deve mollare e deve farsi trovare sempre pronto. È un giocatore d’esperienza e sa bene quando è il suo momento di scendere in campo. Cosa penso delle square B? Sono utili se vengono gestite nel modo giusto, con giocatori di qualità. La vedo come i tifosi: è una formula che, in qualche modo, penalizza le altre squadre che vogliono giocare in questa categoria. Tuttavia, se viene utilizzata per far crescere i giovani, può andare bene”.
Sulle parole di Evacuo: “Non ho mai pensato di fare l’allenatore, vedevo questa figura come un po’ conflittuale. Ma crescendo, osservando i vari allenatori che ho avuto e vivendo il campo, ho iniziato ad apprezzare questo mestiere. È grazie all’Avellino che ho capito quanto mi piaccia fare l’allenatore, un lavoro difficilissimo ma estremamente gratificante. Sono molto contento. L’allenatore a cui mi ispiro? Un po’ tutti quelli che ho avuto. Mi piace il gioco di Spalletti, ma ho cercato di imparare qualcosa da ognuno. Per quanto riguarda i tifosi, non vediamo l’ora di renderli ancora più orgogliosi di noi”.
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