Si è arrivati al punto. Al punto di vederci chiaro una volta per sempre. E basta con i soliti vittimismi. Il post di Luigi Izzo sul suo profilo social è da bimbi da quinta elementare. E la nota ufficiale della società ancora peggio. Se si vuole evitare che si faccia terrorismo, la società pubblichi ufficialmente la memoria difensiva portata a Roma. E si spieghino tante cose. Ancora altre. Come cosa stia accadendo ad Ancona ad esempio. Fuori dalle leggende metropolitane, fuori dalle voci di corridoio. Ci dicano perché il mercato è bloccato e perché tardano ad arrivare ufficializzazioni di calciatori già arrivati. E basta con i pianti di bambini viziati a cui qualcuno sta cercando di mettere in sicurezza il giocattolo e vederci chiaro. L’Avellino e Avellino meritano società sane e limpide. Che non hanno nulla da temere. Basta piagnistei. Le parole di Izzo sanno quasi di minaccia velata. Caro Izzo, “Ne vale veramente la pena?”… lo diciamo noi. Lo gridiamo noi ad alta voce perché sono almeno due lustri che siamo senza pace. Lustri interi a vedere la propria squadra del cuore entrare ed uscire dalle aule dei tribunali, fallire, rialzarsi e poi cadere di nuovo. Che il dossier sia reso pubblico allora. Diteci la verità, almeno spiegatecela. Ed evitate di piangere e scrivere fiumi di comunicati in cui non si dice niente. Perché del niente si parla in quella nota se non una difesa sul proprio operato. E ufficializzate qualche calciatore allora per sgomberare il campo da ogni dubbio. Perché il dubbio c’è. Ed è più di un dubbio. Sembra quasi una certezza. La certezza di essersi illusi di nuovo. Come ogni anno e ogni estate. Prima di risvegliarsi al mattino e scoprire che non era un incubo, ma una triste realtà. Pubblicate gli atti, rendete limpide le vostre difese. Se volete. E se potete. E se non lo fate evitateci pianti e commenti strappalacrime. Perché qua di lacrime amare ne abbiamo già versate tante. E non c’è più la voglia e la forza di dare fiducia sulla carta a nessuno.