Dopo un lungo periodo in naftalina, il profilo dell’attaccante di potenza sta ritornando pienamente in auge. Succede in Serie A, dove calciatori come Lukaku e Zapata fanno la differenza, ma non solo. Avere un peso massimo in area di rigore, capace di sfruttare la propria forza fisica al servizio della squadra, è di nuovo un fattore in tutti i campionati, anche in Serie C. Lo sta scoprendo l’Avellino, che nelle ultime settimane sta assistendo compiaciuta alla crescita caratteriale e sostanziale di Gabriele Bernardotto. Il numero 7 dei lupi ha cambiato marcia nel corso delle ultime 4 uscite, dove ha trovato le prime 2 reti con la maglia biancoverde sfoderando sempre prestazioni di rilievo. Anche a Teramo Bernardotto è stato il migliore dei suoi, procurandosi il rigore trasformato da D’Angelo e facendo ammattire Diakitè, difensore in procinto di passare in A al Sassuolo.
Ma cosa c’è dietro la crescita improvvisa e prorompente dell’attaccante ex Lanusei? Sicuramente la fiducia nei propri mezzi fisici, cosa che non è mai mancata, a cui però si sta aggiungendo una maggiore consapevolezza in termini di personalità. Bernardotto ha capito di poter fare il salto e di poter essere un giocatore centrale anche in una big come l’Avellino, sfruttando le sue caratteristiche principali e arricchendole con un pizzico di concretezza in più. Ispirandosi al suo idolo Lukaku, per il quale impazzisce, il centravanti dei lupi ha perfezionato il suo modo di giocare, mettendo le sue abilità al servizio della squadra.
Braveheart
Quando parte in progressione l’attaccante dei lupi attira a sé almeno 2-3 difensori avversari, costringendoli al fallo o liberando comunque spazi importanti per i compagni. Il numero 7 dei biancoverdi non solo fa a sportellate con i difensori come se non ci fosse un domani, ma sa anche proteggere palla e vincere la maggior parte dei duelli aerei. Un giocatore così, in un campionato sporco come la Serie C, può fare ulteriormente la differenza. Per completare il processo non gli resta che migliorare in zona gol, dove al momento è apparso ancora troppo acerbo. La sensazione è però positiva: con il suo spirito di sacrificio, Bernardotto saprà presto migliorare anche in termini di freddezza e lucidità nell’ultima giocata.
Intanto il suo spirito guerriero, da cuore impavido dell’area di rigore, ha conquistato i tifosi, che lo vogliono titolare al centro dell’attacco. In un Avellino ancora alla ricerca della sua vera identità, l’animo battagliero di Bernardotto è una vera e propria certezza. Con lui in campo si ha la garanzia che atteggiamento e cattiveria agonistica non mancheranno.