Avellino gran riserva: Braglia e il turnover di qualità
Nel calcio post lockdown c’è un elemento che fa la differenza e che segna lo scarto tra grandi e piccole squadre: il turnover. Sia essa strutturale o contingente, la rotazione dei giocatori è un fattore decisivo per contrastare i disagi dettati dalla pandemia. Il calendario ristretto, gli infortuni e la stanchezza possono essere contrastati solo con una strategia ben modulata. Quella che sta adottando mister Braglia, che in 5 partite ha cambiato spesso e in maniera efficace, senza che la squadra ne risentisse.
Nelle 5 gare disputate sin qui dai lupi, il tecnico di Grosseto ha utilizzato 18 titolari diversi. Tra i giocatori di movimento soltanto Nikolic, Laezza ed Errico non sono stati impiegati: il primo in quanto reduce dalla positività al covid, gli altri due in quanto infortunati. Per il resto Braglia ha dato spazio a tutti, dosando le energie e coinvolgendo il gruppo nella sua interezza. Una scelta mirata a tenere alta la concentrazione e la competitività interna, con le conseguenze che si sono viste sui risultati.
18 titolari diversi in 5 partite vuol dire anche flessibilità e capacità di cambiare di gara in gara. Cosa che Braglia ha fatto con sapienza, sfruttando a dovere la rosa lunga e i 5 cambi a disposizione a gara in corso. In totale l’allenatore biancoverde ha cambiato 14 titolari, passando da un minimo turnover di 2 elementi (contro Palermo e Juve Stabia) ad un massimo di 5 nelle sfide a Foggia e Casertana. In media l’Avellino cambia 3,5 titolari a partita: un lusso per la categoria, a cui poi si aggiunge la possibilità di ricorrere a risorse di qualità dalla panchina.
I risultati ottenuti in questo avvio di campionato certificano il trionfo di Braglia, la cui strategia sta pagando abbondantemente. Adottare un turnover di qualità funziona e così il tecnico ha guadagnato credibilità e fiducia nei confronti della squadra. Il mister sa come gestire tutte le risorse a disposizione e può ora contare su un folto gruppo di giocatori da alternare tra titolari e sostituti. La rosa lunga è determinante in questo calcio: Braglia lo sa ed è pronto a sfruttarla ancora.
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