Dallo scetticismo generale alla rivalsa personale: Avellino conosce Cagnano
Più che una semplice alternativa: Cagnano è pronto a fare sua la corsia mancina

Ci sono storie che nascono nel silenzio. Altre, invece, nel chiasso generale: vittime di prefazioni sbagliate; analisi non approfondite. L’inizio dell’avventura di Andrea Cagnano ad Avellino è stato molto più simile al secondo caso preso in considerazione.
Un avvio difficile: l’arrivo di Andrea Cagnano
L’acquisto del difensore canturino, arrivato in prestito del Sudtirol per ricoprire il ruolo di vice-Frascatore, non aveva entusiasmato la piazza. Anzi, tutt’altro. Le attenzioni maggiori erano tutte rivolte alle sue condizioni fisiche, il precedente quadro clinico dell’esterno non convinceva abbastanza. La distanza dal calcio giocato, a causa di un’operazione per un’ernia del disco, nella valutazione complessiva del calciatore trascinava tutto con sé. Anche quelle che erano le qualità tecniche, e tattiche, dell’ex Como.
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Ad aggiungere castagne sul fuoco, poi, una prestazione opaca nella debacle di Foggia, conclusasi dopo soli 45 minuti. Non il migliore degli avvii, l’esperienza avellinese per Cagnano è iniziata in salita, con le pressioni del dover dimostrare di non essere ciò che molti pensavano e quelle di dover subito acquisire la titolarità, complice l’infortunio al soleo di Frascatore.
Il trionfo con il Crotone: l’apporto di Cagnano
Si sa, però, nel calcio serve tempo. A volte, neanche troppo. Soprattutto per un calciatore con oltre 60 presenze in Serie B (più di 200 tra i professionisti). Cagnano parte titolare anche nella gara con il Crotone, una partita importante per l’Avellino: utile a lasciarsi dietro i calabresi e a mantenersi in scia del Cerignola. Per il terzino la prova è super convincente non solo in termini di approccio, ma anche in termini numerici. La prestazione è solida, Cagnano è una spazzola sull’out mancino e si rende protagonista di una grande prova difensiva non facendo rimpiangere Frascatore.
Quello che sorprende, però, è la qualità nell’offendere. L’Avellino al 90’ si fa riprendere, ma l’esterno mancino mette in mostra il suo repertorio: finta di mancino per il cross; palla sul destro (piede debole) e traversone al bacio per Patierno, a cui basta solo sfiorare la palla per mandarla in porta ed acciuffare la vittoria. I dati al termine del match sono un segnale vivo delle qualità del numero 23 avellinese: 5 salvataggi; 2 intercetti; 76% di precisione passaggi; 3 passaggi chiave; 1 assist (con solo lo 0.09 di xA, expected assist: ovvero, la probabilità che un passaggio si trasformi in un assist) e 4 dribbling riusciti su 4 tentati.
Di bene in meglio: la prestazione di Caserta
Il laterale mancino, nella conferenza post gara con il Crotone, riesce a spiegare molto bene il perché di questo crescendo: “Sto sempre meglio. Mi mancava il ritmo gara ma posso ritrovarlo solo giocando. Sto lavorando in settimana e mi sento sempre meglio”.
Ed è vero, molto vero. Nella partita successiva, quella di ieri a Caserta, Cagnano mette in scena una prestazione davvero sbalorditiva. Onnipresente in ogni zona di campo, sempre in anticipo nei contrasti, pronto a ripulire in caso di palloni scomodi, a mettere ordine quando necessario, a spingere e pungere quando dovuto sempre con i tempi giusti. Una gara giocata con un’intensità e precisione degna di menzione, a cui poi si aggiunge la perla al volo di sinistro che ha regalato il pareggio all’Avellino sul finire di primo tempo. Ma la rete non è l’unica cosa da osservare in quell’azione: Cagnano, dalla mezzaluna, apre il campo sulla destra, di prima, per Cancellotti; aspetta il momento giusto per attaccare l’area al limite e fa male quando il pallone arriva sul suo piede. Un tiro che non ha dato scampo a Zanellati, rimasto immobile, e che ha mostrato, ancor di più, il bagaglio tecnico dell’ex Sudtirol.
Quello che verrà: più che un’alternativa
Come precedentemente detto, c’è bisogno di tempo. Sia in positivo che in negativo. Cagnano, però, arrivato tra lo scetticismo generale e per essere l’alternativa di Frascatore, sembra poter dire la sua in quest’Avellino. Le prestazioni convincenti, la presenza costante nel campo senza mai tralasciare fase difensiva o offensiva, sembrano dare qualche segnale in più. Nascosto tra i nomi altisonanti del mercato invernale, ora, Andrea Cagnano ha deciso di prendersi la scena. Si sa: nel calcio serve tempo. Ma chi ben comincia…
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