BASKET

Il sogno è realtà: la Delfes Avellino è promossa in serie A2

Sbancata Montecatini in gara 5: è apoteosi biancoverde

E’ tutto vero. Il sogno è realtà. Avellino ritorna nella pallacanestro che conta. La Delfes Avellino è in serie A2. I biancoverdi vincono gara 5 della finale playoff per 67-75 sul campo della Fabo Herons Montecatini. I lupi non falliscono il decisivo appuntamento regalando una serata che resterà nella storia, dinanzi a 250 tifosi giunti dall’Irpinia. Una prestazione da parte di un gruppo che non ha mai mollato e che corona un traguardo meritato.

I tifosi biancoverdi presenti al PalaTerme (foto Massimiliano Zappella)

La cronaca

Avellino inizia con la faccia giusta. Bortolin fa capire che sotto canestro non si faranno sconti in attacco mentre Nikolic riprende lì da dove aveva interrotto domenica pomeriggio in gara 4.  Dall’altra parte Natali ed Arrigoni sono i due giocatori con maggiore ispirazione  e dello stesso è anche Vasl con la prime due bombe della serata (7-14 al 4′). E’ il primo vero campanello d’allarme per la Fabo che non immaginava un avvio così spigliato dei biancoverdi. Ritmi elevatissimi in campo con una fisicità che domina su entrambe le metà campo. La forbice si allarga col 18esimo punto di squadra per gli irpini a firma di Verazzo. Dell’Uomo accorcia le distanze in un amen col contropiede del -1 che mette in gara il pubblico del PalaTerme. Si cresce di livello con la Fabo che mette il naso avanti sul 21-18 prima che Bortolin corre a schiacciare il 24-23 con cui si chiude il primo quarto. La partita è viva e molto bella. La Delfes gioca senza timori: Fresno appoggia il +5 ma Natali è bravo ad accorciare sul 29-31. L’equilibrio la fa padrone ma c’è da registrare un problema alla caviglia per Vasl che è costretto a ricorre alle cure dei sanitari. Montecatini resta alle costole con Chiera. La preghiera di Dell’Uomo si stampa sul ferro con Avellino che chiude sul 39-40 un primo tempo in cui ha dimostrato di poter competere ad armi pari contro gli avversari che tirano con 4/15 dall’arco.

L’infortunio a Vasl (foto Massimiliano Zappella)

Stesso ritmo anche al rientro dagli spogliatoi. I toscani vogliono dare la spallata per girare la partita a proprio favore. Dall’altra parte i lupi non mollano la presa costringendo a giocare male l’attacco casalingo che si esalta con Sgobba che pesca la bomba del 47-47. Il punteggio resta basso. C’è tensione e altrettanta stanchezza. Nikolic dà segnali importanti sotto le plance per una Delfes che prova a giocare la sua partita (47-51 al 27′). Nell’ultima frazione gli uomini di Crotti ripartono con tre lunghezze di vantaggio. Dall’angolo Fresno colpisce con la bomba del +6 (53-59). Verazzo aggiorna il massimo vantaggio dalla lunetta col +8.  Avellino si affida all’esperienza di Bortolin, diventato il perno offensivo dato il forfait di Vasl. La Herons cerca di alzare l’intensità difensiva con l’obiettivo di rosicchiare punti sul tabellone. Ultimi tre giri di lancette da libro cuore. Benites e Arrigoni vedono sputarsi dal ferro i propri tentativi dalla lunga distanza. Al 38′ Radunic sigla la parità sul 63-63. Chinellato fa pesare tutti i suoi kg spalle a canestro e trova il 66-69 a ventotto secondi dalla conclusione. Chiera sbaglia una comoda tripla. Ci pensa ancora una volta il n.61 biancoverde a rimpolpare il vantaggio col +5.

 

 

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