Basket Italiano: due importanti società italiane a rischio fallimento

La Mens Sana Siena, una delle più gloriose società di basket italiano[fncvideo id= autoplay=false], ieri pomeriggio ha clamorosamente disertato l’impegno del calendario del campionato a cui partecipa (la serie A-2); il motivo di questo ammutinamento è il mancato pagamento di diverse mensilità agli atleti. Gli stipendi sono fermi alla mensilità di dicembre, per qualcuno; per qualcun altro addirittura al mese precedente. Un mese fa se ne sono andati via ben cinque giocatori, mentre gli altri lo hanno fatto nei giorni scorsi. Sono rimasti sotto contratto soltanto sette cestisti, dei quali cinque sono giovanissimi, più l’allenatore Paolo Moretti.

Come da regolamento, la partita è stata data vinta a tavolino 20-0 a Legnano; nel probabile caso in cui il caso si dovesse ripetere, ci sarà l’esclusione dal campionato. Siena dunque, rischia di finire in serie B salvando tutte le altre squadre del suo girone. Nella città toscana sperano di salvare almeno il glorioso titolo sportivo, anche a costo di ripartire da una categoria inferiore. I debiti sarebbero quantificabili in 26.500 euro di tasse federali, ai quali vanno aggiunti gli oltre dieci lodi esecutivi non onorati; tuttavia molti dei documenti che attestavano pagamenti avvenuti non sono mai pervenuti in Federazione, dunque la situazione debitoria è sicuramente più grave di quanto i (pochi) documenti ufficiali attestino.

Siena, otto scudetti vinti sul campo negli anni Duemila, aveva già subito l’onta del fallimento poco più di quattro anni fa; la crisi della banca Monte dei Paschi, principale sponsor della società senese, trascinò con sè anche lo sport, tanto da far sì che due degli otto campionati vinti dalla Mens Sana venissero revocati a causa delle frodi finanziarie imputabili all’allora presidente Ferdinando Minucci. Attualmente alla guida della Mens Sana c’è la famiglia Macchi, nelle persone di Massimo (65enne padre presidente) e Filippo (31enne figlio direttore generale); il primo è stato un top manager per importanti marchi di abbigliamento, mentre il secondo, indagato anche nell’ambito del processo “Mafia Capitale”, ieri ha rassegnato le sue dimissioni. Secondo quanto riporta “Gazzetta“, questa sarebbe la condizione che avrebbero posto  i soggetti contattati per il salvataggio del club.

Ma la crisi finanziaria è scoppiata anche nel massimo campionato italiano: come riportato da “Sportando“, la FIAT Auxilium Torino sarebbe in serie difficoltà nei pagamenti. Nel capoluogo piemontese, tuttavia, la situazione dal punto di vista sportivo è meno drammatica rispetto a quella della città toscana; la formazione torinese ha infatti giocato regolarmente sabato scorso il ventunesimo turno del campionato di serie A, uscendo onorevolmente sconfitta a Brindisi dopo un tempo supplementare.

Torino in ogni caso rischia di retrocedere sul campo: è terzultima in classifica con soli due punti di vantaggio su Pistoia e Reggiana fanaline di coda. Le ambizioni di inizio stagione erano ben altre: erano arrivati giocatori importanti e la panchina era stata affidata niente dimeno che a Larry Brown. Si era ipotizzata persino una partnership con la Juventus, società leader del calcio ubicata nella stessa città, ma poi non se ne fece più nulla, e la stagione della palla a spicchi sotto la Mole ha preso una brutta piega fin dalle prime partite. Via Brown, squadra affidata a Paolo Galbiati, richiamato dopo la storica vittoria della Final Eight del 2018. La diaspora dei giocatori è stata solo parziale, sono andati via solo Tony Carr e Carlos Delfino, tuttavia la situazione stipendi è ferma da due mesi e il malumore nello spogliatoio è tangibile. Anche i dipendenti della società sono in arretrato, e forse anche da più tempo; ammirevole è dunque il comportamento di squadra e staff societario, che stanno facendo di tutto affinchè Torino possa concludere il campionato, magari centrando la salvezza.

L’Auxilium è da tempo in vendita, ma la trattativa con l’acquirente ha avuto alti e bassi negli ultimi due mesi: si tratta del gruppo Leonis, già impegnato nella pallacanestro con la società Eurobasket Roma (campionato di serie A-2), che dunque vorrebbe rafforzare la sua presenza nel basket acquisendo l’importante società torinese. Al momento la situazione è in una fase di stallo che perdura dal 26 febbraio, quando le due parti (Leonis e dirigenza Auxilium) si sono incontrate ed hanno comunicato “che i rispettivi professionisti si sono incontrati a Torino per analizzare e condividere la documentazione contabile, fiscale e legale della Società. Nei prossimi giorni, a seguito dell’analisi delle relazioni che gli stessi professionisti predisporranno, le parti comunicheranno l’esito della trattativa”.

I casi di Torino e Siena preoccupano l’intero movimento nazionale della pallacanestro; essi giungono in una fase della stagione dove il rischio di falsare i campionati è molto alto, dunque è intaccata la limpidezza delle competizioni.

 

 

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